[24/03/2011] News

Fao, Iaea e Oms insieme per verificare la contaminazione radioattiva del cibo in Giappone

ROMA. Fao, International atomic energy agency e Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si sono impegnate a mobilitare tutte le loro conoscenze ed esperienze per appoggiare gli sforzi del governo giapponese per affrontare il crescente problema dei generi alimentari contaminati dal disastro nucleare di Fukushima e delle altre centrali nucleari colpite dal terremoto/tsunami dell'11 marzo.

Informazioni supplementari sulla dimensione degli avvenimenti che si succedono in Giappone dal punto di vista della salubrità degli alimenti possono essere lette in una serie di domande e risposte che Fao Iaea e Oms hanno messo on-line (http://www.fao.org/crisis/japan/69718/en/ )

Le tre agenzie Onu sottolineano che «dall'11 marzo, le perdite in vite umane si contano a migliaia e un gran numero di case e di immobili sono stati danneggiati o distrutti dal terremoto e dallo tsunami. Anche le infrastrutture di trasporto del Paese hanno ugualmente sofferto, così come i terreni coltivati e gli impianti di acquacoltura sono stati degradati o annientati. Di fronte a questa situazione, un'attenzione prioritaria è accordata sia ai Danni subiti dai reattori della centrale di energia nucleare, che ai rischi risultanti dall'esposizione umana diretta alle radiazioni ed agli sforzi miranti a mettere sotto controllo le installazioni in causa».

Ma i problemi della salubrità degli alimenti stanno emergendo come una dimensione supplementare del disastro naturale che ha forti implicazioni sociali e politici e che acuisce la situazione di emergenza nei cittadini giapponesi. «Dei campioni di alcuni prodotti alimentari raccolti su dei siti sia all'interno della prefettura di Fukushima che nelle zone adiacenti sono stati contaminati da materie radioattive - spiega un comunicato congiunto Fao, Iaea, Oms - Il Giappone è dotato di regolamentazioni relative ai limiti regolamentari provvisori di radioattività negli alimenti. Il controllo degli alimenti è in atto, le misurazioni della radioattività negli alimenti sono in corso e i risultati sono comunicati all'opinione pubblica. Le autorità giapponesi sono prodighe di consigli ai consumatori edì ai produttori per quel che riguarda le misure di sicurezza sanitaria degli alimenti»

Secondo le agenzie Onu «I risultati suggeriscono che alcuni alimenti prodotti in Giappone hanno potuto essere contaminati da materie radioattive a dei livelli che li rendono impropri al consumo umano. I produttori e i consumatori di derrate alimentari in Giappone sono i più colpiti nell'immediato», ma aggiungono che «Attualmente, niente prova che la radioattività emessa dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi abbia potuto contaminare delle derrate alimentari in altri Paesi che il Giappone».

Lo special adviser del direttore generale dell'Iaea per gli affari generali e scientifici, Andrew Graham, ha sottolineato che alti livelli di radiazioni sono stati rilevati nel cibo, soprattutto negli spinaci, in campioni provenienti da 37 luoghi differenti e che «Questo dimostra che in quattro prefetture alcuni prodotti alimentari sono al di sopra dei livelli autorizzati».

L'Iaea prevede di inviare una dei suoi radiation monitoring team presenti in Giappone in delle zone situate tra i 35 e i 68 chilometri da Fukushima e altre due squadre nei dintorni della capitale Tokyo.

Oms, Fao ed Iaea spiegano che «Il consumo di alimenti contaminati da materiali radioattivi aumenta la concentrazione di radioattività alla quale un individuo può essere esposto. I rischi per la salute associati all'esposizione alle radiazioni si trovano così aumentati. L'effetto esatto dipenderà dalla natura e dalla quantità di materiali radioattivi che sono stati ingeriti. Secondo i dati disponibili, lo iodio radioattivo è il principale elemento di contaminazione e delle concentrazioni superiori ai limiti regolamentari giapponesi sono state individuate in alcuni campioni di derrate alimentari. Lo iodio radioattiva ha un'emivita di 8 giorni e si disintegra naturalmente nel corso di qualche settimana. Se viene ingerito, può accumularsi nel corpo, soprattutto nella tiroide, più particolarmente nei bambini. Per impedire l'accumulo di iodio radioattivo nella tiroide, si consiglia alla popolazione, secondo un metodo ben stabilito, di ingerire delle compresse di ioduro di potassio».

La Fao ricorda però che in Giappone «In alcuni alimenti è stato anche trovato del cesio radioattivo. La situazione deve essere sorvegliata da molto vicino, perché l'ingestione di cesio radioattivo può avere effetti a lungo termine sulla salute».

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