[23/03/2011] News

Germania e svizzera rivedono radicalmente le loro politiche nucleari ed energetiche

Merkel: «Pił presto la Germania uscirą dal nucleare meglio sarą»

LIVORNO. Il governo Tedesco ha incaricato due commissioni di riesaminare, dal punto di vista tecnico ed etico, i rischi legati alle centrali nucleari. Dopo una riunione con i presidenti dei Lander che ospitano le centrali nucleari, la cancelliera Angela Merkel ha detto che la Commissione per la sicurezza nucleare sarà incaricata delle ispezioni tecniche in tutte le centrali nucleari e che «La Commissione verificherà se le norma di sicurezza per queste centrali debbano essere rafforzate, tenendo di conto dell'ipotesi che la Germania debba far fronte a delle catastrofi simili a quelle avvenute in Giappone».

Un'altra commissione, diretta dall'ex ministro e dell'ambiente Klaus Toepfer e da Matthias Kleiner, presidente della Fondazione tedesca per la ricerca (Dfg), riesaminerà da un punto di vista etico l'utilizzo dell'energia nucleare in Germania, dove l'opinione pubblica (e gli elettori che votano sempre di più verdi, socialdemocratici e Linke) si dimostra sempre più contraria al nucleare, ancora più che nel resto d'Europa.

Le due commissioni dovranno presentare il loro rapporto entro 3 mesi ed i loro risultati condizioneranno le prossime decisioni del governo democristiano-liberale sull'energia nucleare.

La Merkel ha già annunciato una moratoria di 3 mesi sulla decisione già presa del prolungamento della durata della vita delle 17 centrali tedesche (fortemente voluta dai liberali e dalla Cdu bavarese) e ha chiuso 7 reattori nucleari costruiti prima del 1980.

Proprio oggi a Francoforte, la Merkel ha dichiarato che «Più presto la Germania uscirà dal nucleare meglio sarà». 

Intanto nella vicina svizzera il parlamentino cantonale di Aargau, sul cui territorio si trovano 3 dei 5 reattori nucleari svizzeri e dove sono in atto forti proteste antinucleari, ha respinto, con 82 voti a favore contro 48 la richiesta del Partito socialista e dei Verdi di sottoporre alle Camere federali un referendum per l'uscita dal nucleare.

I conservatori dell'Aargau  però sono stati scavalcati a sinistra dal Consiglio federale (il governo svizzero) che ha discusso un documento interlocutorio del Dipartimento dell'ambiente e dell'energia (Datec) «Incentrato sulle conseguenze, per la politica energetica svizzera, dell'incidente verificatosi nella centrale nucleare di Fukushima. Dopo le decisioni prese dall'Ispettorato federale della sicurezza nucleare (Ifsn) in relazione alle attuali questioni di sicurezza, il Consiglio federale ha incaricato il Datec di aggiornare gli scenari di politica energetica (le cosiddette prospettive energetiche). Nel contempo, occorrerà esaminare le relative questioni economiche, di politica interna ed estera nell'ottica del futuro approvvigionamento energetico del Paese. I primi risultati di questo esame, che serviranno a preparare i dibattiti parlamentari, sono attesi per il mese di giugno».

Come reazione immediata all'incidente di Fukushima, il 14 marzo il Datec ha sospeso le procedure di rilascio delle autorizzazioni di massima per la sostituzione di tre centrali nucleari svizzere e sottolinea che «Tali procedure verranno riavviate soltanto una volta analizzate le cause della crisi nucleare giapponese e quando gli standard di sicurezza delle centrali svizzere saranno stati riesaminati e, se del caso, adeguati in funzione delle nuove conoscenze». Parallelamente, il Consiglio federale ha incaricato il Datec «Di mettere a punto nuovi scenari energetici nonché piani d'azione e di provvedimenti. I lavori dell'Ufficio federale dell'energia verteranno in particolare sui seguenti tre scenari, rilevanti in termini di approvvigionamento elettrico: Variante 1: mantenimento dell'attuale mix di corrente elettrica ed eventuale sostituzione anticipata delle tre centrali nucleari più vecchie, a garanzia della maggiore sicurezza possibile. Variante 2: le centrali nucleari non verranno sostituite al termine del loro ciclo di vita. Variante 3: abbandono anticipato del nucleare; le attuali centrali nucleari verranno disattivate prima del termine del loro ciclo di vita, stabilito originariamente in funzione di criteri di sicurezza tecnica. Il Consiglio federale vuole essere informato circa i potenziali di queste tre varianti, le ulteriori misure di incentivazione da adottare e i tempi necessari per l'attuazione. Inoltre, intende analizzare in modo più approfondimento in particolare i provvedimenti da adottare nei settori smartenergy, smartgrid, reti, efficienza energetica, energie rinnovabili, ricerca e sviluppo come pure impianti pilota e di dimostrazione».

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