[22/03/2011] News

Con la “doppia piramide” si scopre qual è la “dieta” idonea per il Pianeta

FIRENZE. Una dieta adeguata basata principalmente su consumo di carboidrati, verdura e frutta fa bene alla nostra salute e a quella dell'ambiente. Questo in sintesi l'effetto della "doppia piramide" messa a punto dal "Barilla center for food and nutrition".
«Si tratta- ha spiegato Gabriele Riccardi del Barilla center- di quella che si può definire ''una doppia piramide'', una alimentare e una ambientale, che concilia, in un unico modello, la salute e tutela della natura. I cibi sono posizionati non solo in funzione del loro impatto benefico sulla salute ma anche in base agli effetti sull'ambiente».

Il criterio di classificazione tiene conto delle emissioni di gas serra, dell'uso delle risorse idriche, e dell'uso del suolo. Alla base della piramide alimentare- spiegano dal Barilla center for food and nutrition- si trovano gli alimenti di origine vegetale, ricchi di nutrienti (vitamine, sali minerali, acqua) e di composti protettivi (fibre e composti bioattivi di origine vegetale) e con ridotta densità energetica.

Salendo si trovano alimenti a crescente densità energetica. Percorrendo la piramide ambientale, vengono stimati gli impatti associati a ogni singolo alimento evidenziando come per esempio i principali carichi ambientali siano rappresentati dai gas serra, seguiti dall'uso dell'acqua e del territorio. Confrontando ad esempio due tipologie di diete "classiche" come quella Mediterranea e quella Nordamericana si possono avere anche importanti indicazioni sugli impatti ambientali. La dieta Nordamericana (consumo prevalente di carne, zuccheri e grassi) comporta l'immissione in atmosfera di circa 5,4 kg di CO2 pro-capite; quella mediterranea (consumo di carboidrati, frutta e verdura) immette in atmosfera circa 2,2 kg di CO2 a testa.

Cambiano poi anche i consumi di acqua: con un'alimentazione prevalentemente vegetariana si usano tra i 1.500 e i 2.600 litri al giorno di acqua, a fronte di una "forchetta" tra 4.000 e 5.400 litri in caso di una dieta ricca di carne. «Leggendo la doppia versione della piramide emerge che gli alimenti per i quali è consigliato un consumo più frequente sono anche quelli che determinano gli impatti ambientali minori; al contrario gli alimenti meno "raccomandabili" sono anche quelli che colpiscono di più il Pianeta» ha concluso Riccardi.

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