[22/03/2011] News

La Commissione Ue fa il punto sulla risorsa idrica: equilibrio instabile

FIRENZE. In occasione della giornata Mondiale dell'Acqua che si celebra oggi, la Commissione europea ha stilato un rapporto in cui fa il punto sui progressi compiuti dagli Stati membri nella lotta contro la carenza idrica e la siccità, in vista della revisione della politica delle acque che si attuerà nel 2012. Nel dossier viene evidenziato come l'equilibrio tra le esigenze crescenti dei diversi settori di utilizzo e le risorse idriche disponibili sia  sempre più instabile e in molte parti d'Europa sia stata raggiunta una soglia critica. Nello specifico, l'Europa meridionale (Cipro, Malta..) è quella che soffre di più a causa di limitate risorse idriche disponibile, della  più alta domanda d'acqua e della bassa piovosità. Ma anche altri Stati membri (Spagna, Francia, Ungheria, Portogallo e Regno Unito) hanno registrato livelli di siccità e precipitazioni sotto la media per lunghi periodi negli anni passati o dovuto affrontare la carenza idrica in alcune località specifiche (vedi Paesi Bassi, Romania e Svezia).

Quindi la criticità non riguarda solo i paesi del Mediterraneo ma il fenomeno è in crescita in tutta Europa, aggravato dai cambiamenti climatici in atto. Studi recenti hanno evidenziato che entro il 2050, la maggior parte delle regioni europee dovrà affrontare un stress idrico moderato o grave, in gran parte dovuto a uno sfruttamento non sostenibile delle acque. Il problema ormai è collegialmente riconosciuto e già dal 2010 sono state intraprese, da alcuni Stati membri, misure per contrastarlo. In base a quanto riportato nel rapporto sono state attivate politiche di tariffazione, il miglioramento degli strumenti di gestione delle risorse idriche e misure di conservazione e uso razionale dell'acqua. Come è noto non ci sono soluzioni miracolistiche ma è l'insieme di interventi strutturali e attuazione di buone pratiche locali che può contribuire a ridurre la criticità. Il rapporto sottolinea che molto rimane ancora da fare, specialmente per una gestione sostenibile dell'acqua all'interno delle abitazioni, per ridurre le perdite acquedottistiche, per ridurre i prelievi abusivi.

La revisione della strategia contro la scarsità di risorse idriche e la siccità che l'Unione europea metterà in pratica nel 2102 sarà incentrata su: uso razionale dell'acqua in agricoltura e ambiente urbano; inserimento del problema della carenza idrica e siccità nella pianificazione (politiche settoriali e non) e nei piani di bacino; nuove politiche di tariffazione dell'acqua e distribuzione delle risorse idriche.

Vedremo quali saranno i nuovi input, ma anche solo rispondendo a quanto previsto dalle normative vigenti (vedi ad esempio quanto contenuto nei Piani di gestione dei distretti idrografici) in scala di priorità, si potrebbero compiere notevoli passi in avanti. Il problema quindi è la cogenza e il rispetto delle norme e l'attuazione delle misure previste nelle pianificazioni, in un sistema frammentato in cui si confondono le responsabilità dei vari livelli istituzionali e dove nessuno controlla.

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