[21/03/2011] News

La Libia divide l'oligarchia energetica russa. Putin: «Crociata medioevale». Medvedev: «Risoluzione Onu appropriata»

LIVORNO. L'intervento occidentale in Libia sta facendo emergere in maniera eclatante la diversa visione tra il presidente Dmitri Medvedev e il premier Vladimir Putin, che sembra non voler rinnegare (a differenza del suo amico Berlusconi) l'amicizia per il dittatore libico Muammar Gheddafi.

Putin oggi ha aspramente criticato la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla Libia definendolo «Un appello alla crociata». Approfittando di un incontro con gli operai di una fabbrica di Votkinsk, negli Urali, Putin ha sottolineatoi che «La risoluzione del Consiglio di sicurezza è imperfetta ed incompleta, autorizza tutto e somiglia ad un appello medievale alla crociata. Infatta, autorizza l'invasione di un Paese sovrano».

Medvedev ha subito chiesto prudenza nel fare commenti e apprezzamenti sulla sitazione in Libia ed ha messo in guardia contro ogni riferimento alla "crociata" fatto da Putin, che ha usato le stesse parole care agli estremisti islamici, non solo arabi ma anche caucasici.

«Dobbiamo essere i più prudenti possibile. In nessun caso l'utilizzo che portino allo choc delle civiltà del tipo "crociate" e simili, è ammissibile. Tali espressioni contribuiscono ad aggravare la situazione». Una vera e propria bacchettata sulla lingua a Putin, uno che non è abituato a farsi redarguire da nessuno.

Medvedev da tempo cerca di recidere i fili di quello che tutti consideravano il suo burattinaio e la violenta critica del premier alla risoluzione Onu sembra l'occasione per marcare sia una diversa sensibilità democratica che un avvicinamento all'Occidente, rispetto alla linea petrolifera-oligarchica delle mani libere di Putin, che non disdegna di accompagnarsi a dittatori per fare affari.

Medvedev stavolta non lascia spazio a Putin e mette i puntini selle i: «La Russia si è scientemente astenuta ad opporre il suo veto sulla risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla Libia adottata il 17 marzo scorso, che giudica appropriata. La Russia non è ricorsa al suo diritto di veto per una sola ragione: io non considero che questa risoluzione sia inappropriata. Inoltre, io credo che questa risoluzione rifletta in generale la nostra visione della situazione in Libia, anche se non siamo completamente d'accordo con essa. Quindi, non abbiamoo opposto il nostro veto - ha detto Medvedev ai giornalisti appositamente convocati per dare questo schiaffo a Putin - Lo abbiamo fatto scientemente. Ho dato delle consegne al riguardo al ministero degli affari esteri che le ha rispettate».

La Russia è comunque pronta a svolgere il ruolo di mediatore tra la coalizione occidentale e Gheddafi e Medvedev ha sottolineato che «Riguardo ai nostri sforzi di mediazione ed alle nostre capacità in materia di mantenimento della pace, le metteremo in atto con piacere se possono essere utili in questa situazione, perchè abbiamo buone relazioni con il mondo arabo. Però nessuno nessuno è attualmente in grado di condurre colloqui di pace in quel Paese».

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