[08/03/2011] News toscana

Qualità dell’aria nell’Area omogenea fiorentina: criticità per PM10, biossido di azoto e ozono

FIRENZE. Il Dipartimento provinciale Arpat di Firenze ha anticipato alcuni risultati del monitoraggio sulla qualità dell'aria dell'Area omogenea fiorentina, che saranno poi forniti in forma estesa in un report di prossima uscita. I dati riferiti al 2010, in base a quanto comunicato dall'Agenzia regione per l'ambiente, confermano la tendenza al miglioramento rilevata dalla rete di monitoraggio negli ultimi anni, in particolare per quanto riguarda le stazioni di fondo urbano (cioè quella dove si può registrare la reale esposizione media della popolazione agli inquinanti atmosferici), ma permangono alcune criticità relative al PM10, al biossido di azoto e all'ozono.

Per quanto attiene il particolato PM10 è stato confermato il trend di riduzione in atto dal 2003 per tutte le stazioni di fondo della Rete provinciale, ed in  particolare nel 2010, per la prima volta, non si sono registrate situazioni di difformità riguardo alla media annuale per nessuna delle stazioni dell'Area omogenea.

Invece su alcune stazioni permangono i superamenti dei valori limite relativi alla frequenza di eccedenze giornaliere. «I livelli più elevati di PM10 si riscontrano in prossimità di strade ad alto traffico e in aree residenziali ai margini dell'area metropolitana, dove si manifesta maggiore stabilità atmosferica nelle ore notturne, con conseguente accumulo di inquinanti» spiegano da Arpat.

Situazione critica per il biossido d'azoto, a livello di media annuale, è stata registrata nei siti di monitoraggio prossimi a strade ad alto traffico. Per l'ozono nonostante la tendenza al calo registrata a partire dal 2008, dovuta in parte alle condizioni di instabilità meteo durante il periodo estivo, sono state rilevate eccedenze nella ricorrenza di giorni con superamento del valore obiettivo soglia fissata al 2010 per la media di 8 ore.

«Nonostante la forte riduzione di episodi acuti caratterizzati da elevati livelli orari registrati negli anni '90, connessa alla riduzione dei precursori in scala locale (es. idrocarburi da veicoli euro 0), rimane comunque confermata la criticità del quadro complessivo» sottolineano da Arpat. Per gli altri parametri indagati biossido di zolfo, monossido di carbonio, benzene non si registrano valori preoccupanti. Nonostante questo complessivo trend di leggero miglioramento della qualità dell'aria dell'Area omogenea fiorentina, per il salto di qualità è necessario attivare un sistema di mobilità pubblica a basso impatto ambientale che sia realmente competitivo con il mezzo privato, accompagnato da una rete adeguata per la mobilità ciclabile alternativa.

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