[07/03/2011] News toscana

Arezzo, Sel in difesa delle rinnovabili: "Il Governo 'vuole spegnere il sole'"

FIRENZE. Se da una parte il presidente del Consiglio ha gettato la maschera ritenendo il nucleare l'unica vera alternativa alla fine del petrolio, il che spiega implicitamente il senso del cosiddetto Decreto Romani sulle fonti rinnovabili, dall'altra nel Paese si stanno moltiplicando le azioni e le dichiarazioni d'intenti in difesa delle energie alternative, da parte di associazioni ambientaliste, esperti del settore, imprese e alcuni partiti.

In Toscana il centrosinistra unito insorge (vedi altro articolo, link a fondo pagina) mentre ad Arezzo Sinistra ecologia e libertà (Sel) attraverso i suoi rappresentanti nelle istituzioni locali (provincia e comune) Alessandra Landucci e Marco Paolucci, ha presentato una mozione congiunta per sollecitare sindaco e presidente della Provincia ad attivarsi presso il Governo affinché riveda il testo del decreto del ministro per lo Sviluppo economico che mette in serio pericolo il futuro delle energie rinnovabili in Italia.

«Nell'atto dell'esecutivo vi sono norme oltremodo penalizzanti: raggiunto un certo limite di potenza dell'impianto, cessa qualsiasi incentivo; vengono confermati il divieto di installare a terra impianti fotovoltaici sopra 1 MW, la riduzione retroattiva del 30% degli incentivi all'eolico, il meccanismo delle aste al ribasso per l'aggiudicazione d'impianti di potenza superiore a 5 MW, lo stop ai regolamenti edilizi comunali e alle leggi regionali che sostengono le rinnovabili nell'edilizia».

«Si tratta di scelte che contraddicono le politiche europee - hanno aggiunto Landucci e Paolocci rispettivamente consigliere provinciale e comunale di Sel- ma più in generale viene ostacolata un'occasione di sviluppo economico in grado di creare fino a oggi già 120.000 posto di lavoro e di ulteriori in futuro. Ricordiamo inoltre come anche il nuovo rapporto dell'Unep, il programma Onu per l'ambiente, spiega che investire circa l'1,25% del Pil globale ogni anno nell'efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili potrebbe tagliare la domanda di energia del 9% nel 2010 e quasi del 40% entro il 2050, riducendo così in modo rilevante le preoccupazioni sulla sicurezza dell'energia, sull'inquinamento e, non da ultimo, sui cambiamenti climatici».

I due consiglieri si soffermano poi su una delle motivazioni riportate dai detrattori delle energie rinnovabili, cioè sul fatto che incidono pesantemente sulla bolletta energetica nazionale: «anche questo è un falso mito. I costi delle bollette sono da addebitare agli incentivi che tuttora sono devoluti per le cosiddette ‘assimilabili', per le fonti fossili e per l'eredità dell'avventura nucleare, oltre a tutta una serie di costi impropri che sottraggano a cittadini e imprese oltre tre miliardi di euro l'anno» hanno concluso Landucci e Paolucci

 

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