[28/02/2011] News

Nucleare, Berlusconi dà i numeri

LIVORNO. Berlusconi e Romani sono ormai come il gatto e la volpe del nucleare, ma devono fare anche la parte di pinocchio. Oggi, intervenendo a Milano all'Unione del Commercio, il nostro premier ha ribadito l'assoluta necessità di un rinascimento nucleare italiano che cancelli il referendum e si è scagliato contro i soliti comunisti: «Subiamo oggi quello che abbiamo ereditato dalle scelte di chi ha negato all'Italia la possibilità di dotarsi di energia nucleare. L'ecologismo di sinistra ha fatto chiudere un cantiere già molto avanzato di una centrale nucleare. Il risultato è che tutta l'energia che consumiamo la paghiamo più del 30% in più rispetto al resto d'Europa. La Francia si è dotata di 85 centrali nucleari sicurissime e pensate che quando si deve decidere dove costruirne una, scatta la competizione tra i comuni perché  le centrali portano lavoro e sono ipersicure. Noi paghiamo l'elettricità il 48% in più rispetto alla Francia».

La responsabile ambiente del Pd, l'economista Stella Bianchi, non sa se essere divertita o orripilata dai numeri in libertà di Berlusconi: «L'odierna performance di Berlusconi sul nucleare rientra nel genere del dare i numeri. Secondo il premier, con il ritorno al nucleare il costo dell'energia si ridurrebbe addirittura del 50%. Non riusciamo a immaginare chi possa aver dato al premier questa stima. Di certo non ha fatto un buon lavoro: costruire centrali nucleari richiede investimenti enormi, molto rischiosi e tempi di realizzazione incerti. Dunque, anche senza considerare i costi di smaltimento delle scorie radioattive, che restano pericolose per decine di migliaia di anni, il nucleare voluto dal governo è un'impresa costosissima. Stupisce anche che il premier, che dovrebbe conoscere alla perfezione l'esperienza nucleare francese a cui sempre dice di ispirarsi, inverta così clamorosamente i numeri delle centrali transalpine che sono, non 85 come Berlusconi ha detto, ma 58. A quanto pare sembra aver altri pensieri per la testa. E' comprensibile. In fondo deve affrontare quattro processi, tra cui uno per concussione e prostituzione minorile, far dimenticare ai governi di tutto il mondo atteggiamenti come i baciamano a dittatori sanguinari, tenere in vita un governo impotente mentre il Paese rischia di affondare nella crisi economica solo per difendere se stesso».

Anche secondo il presidente vicario del gruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Antonio Borghesi, «Berlusconi dà i numeri sul nucleare. Saranno quelli del lotto, perché sono completamente privi di fondamento. Il nucleare è non solo pericoloso, ma anche costosissimo ed antieconomico. Berlusconi finge di ignorare che l'atomo è un affare colossale solo per le lobby che costruiscono le centrali, ma ha costi e problemi enormi, come quelli legati allo smaltimento delle scorie. Il nostro referendum spazzerà via la follia atomica dal territorio italiano».

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