[23/02/2011] News toscana

Discarica del Limoncino: la Provincia di Livorno chiede l'intervento del Cnr

LIVORNO. Per sbrogliare l'intricata vicenda della discarica del Limoncino, a Monte La Poggia, la Provincia chiederà l'intervento del Cnr. Lo ha deciso stamani il Consiglio provinciale che ha votato una mozione delle forze di maggioranza: Pd, Sel, Idv. Dopo le verifiche in fase di autorizzazione e il lavoro della Commissione permanente istituita in Provincia per studiare il caso, sarà dunque un soggetto esterno a valutare la compatibilità ambientale dell'intervento.

«Al fine di rispondere alle preoccupazioni sui temi della sicurezza si darà vita a uno studio affidato ad un'idonea istituzione scientifica (Cnr) che permetta di comprendere quali effetti potrebbero avere sull'impianto il verificarsi di estreme condizioni ambientali (stress test)», si legge nel documento.

Nel percorso definito stamani, è prevista anche una limitazione per le future operazioni di questo genere. «Il ripristino ambientale dei siti in cui è cessata l'attività estrattiva, potrà essere effettuato  solo mediante conferimento di rifiuti classificati non pericolosi». 

Ma soprattutto, la mozione dice che per il Limoncino si va avanti. Non deve essere infatti dimenticato che nel caso il progetto non andasse in porto, il titolare della concessione potrebbe intentare una causa all'ente. Ecco allora che al punto due della mozione, Pd, Sel e Idv, cercano una mediazione con la ditta privata.

La proposta è quella di «valutare la possibilità, in accordo con il Gestore (che è anche il proprietario e titolare del permesso, ndr), di una rilevante riduzione dei Cer (Catalogo Europeo dei rifiuti) autorizzati, confermando la tipologia di rifiuti». Infine, come purtroppo succede quando la partecipazione non c'è stata nel momento opportuno, il Consiglio si dichiara a favore «dell'implementazione delle forme e degli strumenti di partecipazione democratica alla elaborazione delle politiche dell'amministrazione provinciale, specie su questioni ambientali ed energetiche».

Per chiudere il cerchio, sempre secondo il provvedimento approvato, è necessaria «la realizzazione del Parco dei Monti Livornesi, elemento strategico dello sviluppo verde del nostro territorio, in coerenza con le motivazioni che hanno portato alla sua costituzione».

Il programma sarebbe degno di lode se fosse stato prospettato prima della determina dirigenziale. Ma qui siamo di fronte a un fatto compiuto e a una politica che a frittata fatta, cerca un “exit strategy” nel tentativo di non fare, e di non farsi, troppo male

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