[20/01/2011] News toscana

La cabina di regia sul trasporto pubblico consideri anche la mobilità ciclistica

FIRENZE. In questo periodo di forti tagli al trasporto pubblico, che impongono una regia unitaria e un piano di razionalizzazione, come proposti dall'Assessore Ceccobao, è necessario considerare, nel processo di riorganizzazione del sistema dei trasporti, la mobilità ciclistica come componente essenziale della mobilità urbana.

Altre regioni e paesi d'Europa sono riusciti, grazie all'integrazione tra trasporto pubblico e mobilità ciclistica (e pedonale) a ridurre significativamente il peso della motorizzazione privata.

In Italia e in Toscana 2/3 degli spostamenti avvengono con il mezzo privato a motore e il terzo residuo se li dividono il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile (bicicletta e pedonalità); nelle situazioni virtuose, concrete e realizzate in alcune città, la distribuzione degli spostamenti urbani attribuisce solo un 1/3 alla motorizzazione privata e poi 1/3 al trasporto pubblico e 1/3 alla mobilità a propulsione umana (bici e piedi).

L'uso della bicicletta offre una soluzione per rispondere in modo efficace all'esigenza di mobilità delle persone, specie di quelle prive di mezzi a motore, come gli studenti più giovani.

L'attuale condizione critica del trasporto pubblico può essere l'occasione di ripensare l'organizzazione della mobilità urbana e dell'intermodalità: combinando l'uso favore della bicicletta e dei trasporti pubblici diverse città europee sono riuscite a ridurre il tasso di uso dell'automobile.

Si tratta di valutare la possibilità di integrazione tra TPL, trasporto ferroviario e uso della bicicletta, in particolare nell'aree urbane di pianura , dove le distanze sono ridotte e quindi agevolmente percorribili in bicicletta e dove vi sono stazioni ferroviarie molto frequentate giornalmente.

Vi sono infatti diverse situazioni in cui, grazie all'integrazione tra trasporto pubblico e uso della bicicletta, è possibile  organizzare in modo altrettanto efficace il servizio di trasporto pubblico: ad esempio, si può aumentare la frequenza del servizio, limitando la capillarità, che viene sostituita dalla bicicletta.

I due maggiori problemi del TPL, segnalati anche da indagini di "costumer satisfaction", sono la bassa frequenza delle corse e la ridotta capillarità del servizio del trasporto pubblico, cioè del fatto che il servizio non riesce a raggiungere, con adeguata frequenza e velocità tutti gli insediamenti residenziali, produttivi e di servizi e la frequenza delle corse.

Rispetto a questi due problemi la bicicletta, e quindi una mirata politica per la mobilità ciclistica, integrata con il ruolo del trasporto pubblico, è in grado di dare soluzioni importanti, allargando il bacino di utenza, concentrando i punti di raccolta e di distribuzione del trasporto pubblico e aumentando così l'efficienza complessiva del sistema della mobilità regionale.

Il trasporto pubblico può essere integrato con l'uso della bicicletta, specie per gli spostamenti casa - scuola degli studenti, che potrebbero usare agevolmente la bicicletta in diverse occasioni.

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