[30/05/2013] News

Un caso di evoluzione al contrario, lo strano accoppiamento degli Zoraptera

Il maschio trasferisce un solo spermatozoo, lungo pił del suo corpo

Un gruppo di ricerca guidato dal professor Romano Dallai dell'Università di Siena e composto da R. Dallai, M. Gottardo, D. Mercati, R. Machida, dai giapponesi Y. Mashimo ed Y. Matsumura dell'università e da R. G. Beutel dell'università Friedrich-Schiller di Jena, ha fatto un'eccezionale scoperta sul misterioso mondo degli insetti. Dopo anni di osservazioni in laboratorio, i ricercatori svelano nello studio Divergent mating patterns and a unique mode of external sperm transfer in Zoraptera: an enigmatic group of pterygote insects, pubblicato su Naturwissenschaften - The Science of Nature, una modalità molto particolare di accoppiamento e riproduzione dello Zorotypus impolitus, un insetto dell'ordine degli Zoraptera. 

I ricercatori senesi spiegano che «Il maschio di questo insetto, una sorta di termite che vive nell'humus tropicale, deposita sull'estremità addominale della femmina una goccia contenente un unico spermatozoo gigante, lungo 3 millimetri e del diametro di 3 micron, in pratica lungo quanto il proprio corpo. E' la femmina che provvede successivamente e in modo autonomo a posizionare lo spermatozoo nelle proprie vie genitali». Questo comportamento è completamente diverso da quello di altre specie appartenenti allo stesso ordine di insetti.

Si tratta di un sistema di accoppiamento è unico in tutti gli insetti alati: «E' la prima volta infatti che viene descritto negli Pterigoti, mentre in antichi gruppi di insetti non alati si possono trovare casi di trasferimento esterno degli spermatozoi, ma con modalità del tutto differenti». Secondo i ricercatori, quello dello Zorotypus impolitus, che vive nel legno marcio e si nutre principalmente di funghi, «E' un caso di evoluzione al contrario, poiché si attua con una modalità di riproduzione abbandonata da tutti gli altri insetti milioni di anni fa».

Il piccolo e relitto gruppo degli Zoraptera mostra una morfologia generale uniforme, ma presenta strutture riproduttive e modelli di comportamento e di accoppiamento molto diverse. Questa scoperta dal team internazionale guidato dagli scienziati senesi potrebbe essere la forma estrema di una situazione più generale negli insetti, con una forma specifica di selezione risultante da una accelerata evoluzione nel sistema riproduttivo.

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