[28/05/2013] News toscana

Coldiretti Toscana difende gli abbattimenti delle volpi e la caccia di selezione agli ungulati

Nocentini: «Difesa biodiversitą non č in discussione, ma servono misure adeguate»

Coldiretti si butta nella mischia della polemica sugli abbattimenti delle volpi, scoppiata a Siena e diventata un caso regionale e nazionale, e dice che bisogna «Evitare quanto più possibile metodi cruenti come l'abbattimento in tana», ma anche «Si alla caccia di selezione per riequilibrare la presenza delle varie specie che hanno invaso il territorio».

Dopo i cacciatori anche Coldietti accusa la provincia di Prato di essere tornata indietro su decisioni già prese, dopo che erano insorti animalisti ed ambientalisti appoggiati anche da personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e della scienza e chiede «Misure efficaci e mirate per salvaguardare l'agricoltura e le sue produzioni da anni prede facili degli ungulati che in Toscana, così come nella Provincia di Prato, sono numericamente fuori controllo».

La più grande organizzazione degli agricoltori alcune settimane fa ha inviato una lettera al Dipartimento territorio e programmazione ufficio caccia della Provincia di Firenze con una serie di osservazioni al Piano Faunistico Venatorio in vista della prossima consulta Roberto Nocentini, presidente provinciale Coldiretti, sottolinea che «il controllo numerico degli animali fa parte della normale gestione faunistica dei territori ed un mancato controllo può costituire un problema per l'ecosistema, per l'incremento degli incidenti stradali e soprattutto per quell'equilibrio fra agricoltura e territorio che, se non raggiunto, rischia di comportare seri problemi».

Parole che faranno sicuramente inorridire gli animalisti, ma Coldiretti «Difende lo strumento della caccia di selezione supportata dai criteri e dai pareri dell'Ispra, il massimo organismo in materia, così come a tutta una serie di misure, più volte sostenute pubblicamente, che spaziano dal prolungamento del periodo di caccia oltre i normali calendari in presenza del superamento delle soglie di densità sostenibile al controllo nelle aree non vocate in moda da perseguire l'obiettivo del giusto equilibrio per la tenuta dell'ecosistema». Per quanto riguarda le volpi nella Provincia di Prato, per Coldiretti «L'abbattimento in tana rappresenta un metodo cruento per la selezione della specie, possibilmente da evitare, ma non da indurre a sospensioni o mancati controlli, peraltro già autorizzati». Nocentini precisa che «L'obiettivo prioritario è ritrovare quell'equilibrio che ormai si è rotto e che sta provocando tutta una serie di danni alle imprese agricole ed alla comunità. La difesa della biodiversità e della fauna non è mai, e mai sarà in discussione, ma gli effetti della presenza incontrollata degli animali sono tangibili anche alla voce sicurezza stradale con l'aumento progressivo degli incidenti provocati, per esempio, dall'attraversamento della carreggiata. Non è più solo una questione agricola, è una questione sociale».

Nella lettera inviata alla Provincia Coldiretti chiede anche «La revisione del tetto dei prelevamenti e degli obiettivi dei piani di abbattimenti per le diverse aree, come conferma la volontà di consentire l'intervento diretto all'imprenditore agricolo o ad un suo incaricato, abilitato al controllo della fauna, la dove sia riscontrata la presenza di danni». Nocentini invita l'Assessore alla caccia della Provincia di Prato, Antonio Napolitano a «Riunire tempestivamente la consulta della caccia per offrire la possibilità di spiegare le nostre ragioni e mettere dei punti fermi senza condizionamenti».

Le inconsapevoli volpi si sono trasformate nell'ennesima patata bollente per Province le cui giunte sono già con le valige in mano e rischiano di diventare l'elemento che fa saltare il precario equilibrio raggiunto sulla caccia di selezione agli ungulati, mischiando etica animalista, necessità economiche degli agricoltori e passione venatoria dei cacciatori, una miscela che si è già dimostrata molte volte incendiaria.

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