[27/05/2013] News

Il paradosso (apparente) dei ghiacciai lombardi

Importante progetto realizzato dall'Università degli Studi di Milano

I primi dati del nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani riguardano la Lombardia, dove ci sono i più vasti ghiacciai italiani e numerosi corpi glaciali di piccole e medie dimensioni. Secondo Il Catasto dei Ghiacciai, un progetto realizzato dall'Università degli Studi di Milano e da Levissima, in collaborazione con EvK2Cnr, con il supporto del Comitato Glaciologico Italiano e il patrocinio del World Glacier Monitoring Service, «L'elaborazione delle foto aree a grande scala, fornite dalla Regione Lombardia e da altre amministrazioni provinciali e comunali, messe a confronto con i dati dei catasti precedenti, mostra chiaramente l'evoluzione avvenuta in Lombardia negli ultimi 50 anni: il numero dei ghiacciai è aumentato, da 167 a 209, a causa di numerose frammentazioni, ma la superficie totale si è ridotta del 23%, passando da 115 kmq, nel 1959-1962, agli 89 kmq attuali.

Claudio Smiraglia dell'Università degli Studi di Milano, a capo del progetto di ricerca, e referente del settore "Glaciologia" del Comitato EvK2Cnr, spiega che «L'attuale fase di regresso glaciale che interessa la Lombardia, e più in generale tutte le catene montuose, presenta aspetti apparentemente contraddittori; infatti, le aree glaciali diminuiscono progressivamente, mentre il numero dei ghiacciai aumenta. Questo secondo fenomeno è facilmente spiegabile: a causa delle alte temperature e della conseguente fusione del ghiaccio, limitate zone rocciose emergono durante l'estate sulla superficie dei ghiacciai. Le rocce assorbono calore e lo ritrasmettono al ghiaccio circostante accelerandone la fusione. In poche settimane, la piccola roccia affiorante si allarga e può arrivare a spaccare letteralmente in due o più tronconi il ghiacciaio, che perde la propria lingua e si frammenta in settori separati»

Il nuovo  Catasto dei Ghiacciai Italiani è un progetto di ricerca che punta a monitorare lo "stato di salute" del cuore gelato delle Alpi italiane in quanto «Principale indicatore dei cambiamenti climatici in atto». Si tratta di un lavoro di ricerca avviato avviato nel 2012 e che sarà completato nel 2014 ed  aggiorna i dati dei due precedenti catasti realizzati dal Comitato Glaciologico Italiano (Cgi)  nel 1959-1962 e nel 1982-1985.

Il progetto ad aprile è stato presentato alla comunità scientifica mondiale a Vienna, durante il meeting dell'European geophysical union, dove ha ricevuto il patrocinio del World Glacier Monitoring Service, la struttura internazionale con sede a Zurigo che cura la raccolta e la divulgazione dei dati glaciologici a livello mondiale.

Daniela Murelli, Direttore Corporate Social Responsibility del Gruppo Sanpellegrino, conclude:  «Il nuovo catasto permette di rispondere a domande non solo di carattere scientifico, ma anche pratico e divulgativo, evidenziando quanti sono i ghiacciai presenti oggi in Italia, quanti se ne sono estinti negli ultimi cinquant'anni anni e com'è cambiata la loro superficie. Siamo molto orgogliosi di sostenere la ricerca e di dare un valido contributo alla Comunità Scientifica Internazionale; crediamo, inoltre, che questo progetto possa permettere agli italiani di acquisire maggior consapevolezza sull'evoluzione di un così importante indicatore dal punto di vista climatico, idrico, energetico e turistico».

Torna all'archivio