[21/05/2013] News

Alla Germania non piacciono le tasse Ue sul solare cinese

L'agenzia ufficiale cinese Xinhua riporta con grande evidenza le dichiarazioni che il  vice di Angela Merkel, il ministro dell'economia tedesco Philipp Roesler, ha rilasciato a  Welt am Sonntag, criticando la decisione della Commissione europea di sostenere una proposta di tassazione, che i cinesi definiscono "punitiva",  sui pannelli solari made in China.

Secondo  Roesler  si tratta di «Un grave errore» ed ha aggiunto che «Le tasse punitive non sono un buono strumento per risolvere la querelle. Mi aspetto che la Commissione europea eviti un conflitto commerciale e possa risolvere le differenze sulla base del negoziato e del dialogo».

Il ministro del governo liberal-democristiano di Berlino ha sottolineato che «L'industria tedesca è legittimamente molto preoccupata. La Commissione deve trovare una soluzione attraverso il negoziato ed il dialogo, piuttosto che attraverso le minacce».

L'intervento contro il "protezionismo" di Bruxelles è pesante ed arriva dopo che alla fine della scorsa settimana la  Bundesverband der deutschen Industrie,  la Confindustria tedesca, aveva avvertito che «I diritti doganali punitivi contro l'industria solare cinese nuocerebbero alle due parti» ed aveva rivolto un appello per «La ricerca di possibilità di negoziato». E' chiaro che i tedeschi non vogliono, a causa delle tasse provvisorie tra il 37% ed il 68% che la Commissione Ue vorrebbe imporre sui pannelli solari cinesi, mettere in pericolo il ricco mercato cinese, nel quale svolgono un ruolo fondamentale proprio nelle tecnologie ambientali di punta.

D'altronde il portavoce del ministero cinese del commercio,  Shen Danyang, poco prima aveva avvertito quasi con le stesse parole l'Unione europea: «Le tasse solari previste nuoceranno severamente le relazioni commerciali bilaterali. In un contesto economico mondiale fragile, i Paesi devono unirsi per premunirsi contro il protezionismo ed eliminare gli ostacoli, al fine di pervenire ad uno sviluppo comune. Coloro che vanno contro il consenso perturberanno il processo di ripresa economica e mineranno la fiducia del mercato».

Come dire, Commissione europea avvisata, mezza salvata.

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