[20/05/2013] News

Da Firenze a Bari, dopo 10 anni il nuovo Manifesto dell'acqua e degli altri beni comuni

Il comitato italiano per il Contratto mondiale sull'acqua (Cicma) e Riccardo Petrella ci riprovano. A 10 anni dal primo Manifesto dell'Acqua, domani a Bari sarà presentato  "Il Nuovo Manifesto dell'Acqua e degli altri Beni Comuni".

Dal 2003 anno del Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua che si svolse a Firenze, è proprio il caso di dire che ne è passata di acqua sotto i ponti ma purtroppo i problemi sono ancora tutti li da risolvere, sia per gli aspetti di governo globale della risorsa idrica, sia per quanto riguarda il nostro paese come sottolinea il Cicma «A due anni dal Referendum, attraverso il quale 27 milioni di cittadine e cittadini, nel 2011, hanno detto no alla privatizzazione dei servizi pubblici e al profitto sull'acqua, nel nostro paese si continua a pagare il profitto sulle tariffe, gli acquedotti non sono stati resi pubblici e il diritto umano all'acqua continua a essere violato: a chi non può pagare viene staccata la fornitura idrica- hanno dichiarato dal Cicma- Il Governo ed il Parlamento italiano  continuano a disattendere la richiesta referendaria ed hanno affidato la regolamentazione del servizio idrico e della tariffa alle regole della concorrenza e del mercato, attraverso l'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas.

Di fronte alla crisi idrica che si prospetta all'orizzonte, agli orientamenti  in tema di "Cooperazione per l'acqua" fondati sulle soluzioni tecnologiche, del "Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee"(WaterBlueprint) che viene proposto dalla Commissione europea,  il Comitato italiano per il Contratto Mondiale sull'acqua ritiene che sia necessario immaginare e costruire in Italia ed in Europa  una nuova politica di  governo dell'acqua e dei beni comuni che, a tutti i gradi della scala spaziale, metta al centro il territorio, la gestione pubblica dell'acqua, la democrazia e la cittadinanza attraverso la partecipazione diretta nelle scelte, escludendo la gestione di questi beni dalle regole del mercato. Insieme all'acqua- ha concluso il Cicma- continua la mercificazione e lo sfruttamento degli altri beni comuni per interessi privati o di parte, a danno della collettività e dell'ambiente, producendo stress ecologico, tensioni sociali e conflitti a tutti i livelli della scala spaziale».

"Il Nuovo Manifesto dell'Acqua e degli altri Beni Comuni", sarà presentato domani a Bari (ore 17.00, nell'Aula Magna della Facoltà di Economia, Via Camillo Rosalba, 53), per  iniziativa del Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune" con la Scuola di Dottorato in Storia, Scienza, Popolazione e Territorio dell'Università di Bari, l'AIIG - Puglia, il Cicma, la rete dei Comitati per Beni Comuni e i Missionari Comboniani. Per dare supporto al "Nuovo Manifesto dell'Acqua e dei Beni Comuni" il Comitato Italiano Contratto Mondiale sull'Acqua ha predisposto una "Agenda italiana ed europea dell'acqua e dei beni comuni" che identifica alcune proposte di azione (secondo 10 priorità) per rilanciare il dibattito intorno all'urgenza di adottare, a partire dai territori e dal coinvolgimento degli enti locali, iniziative politiche per sottrarre l'acqua alle logiche del mercato ed alle minacce della monetarizzazione del ciclo idrico e della finanziarizzazione della gestione.   

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