[17/05/2013] News toscana

«Non sono abbandonato, lasciatemi nel bosco»

Riparte la campagna di sensibilizzazione per la “vera” tutela della fauna selvatica

Come avviene ogni anno nella stagione primaverile, le province toscane lanciano campagne di sensibilizzazione volte al "non recupero" della fauna selvatica apparentemente in difficoltà. Alla provincia di Arezzo in questi giorni sono pervenute numerose richieste di intervento per soccorrere piccoli cervidi (caprioli, daini e cervi) ritenuti erroneamente abbandonati o feriti.

«Nella quasi totalità dei casi si è trattato di piccoli in perfetta salute, che semplicemente adottavano comportamenti antipredatori o comunque si mimetizzavano tra erbe ed arbusti- hanno spiegato dalla provincia-  È necessario ribadire che, in questi casi, seppur mossi dai migliori intenti, il maggior pericolo per questi piccoli è rappresentato proprio dalla presenza, o peggio, dall'intervento di chi effettua la segnalazione. Infatti, la presenza umana nelle immediate vicinanze dei cuccioli, oltre ad impedire l'avvicinamento della madre, può facilitare l'azione di eventuali predatori presenti nella zona».

 Tutelare effettivamente la fauna significa conoscerne caratteristiche comportamentali ed ecologiche che per le specie selvatiche sono molto diverse da quelle degli animali domestici a noi più vicini. Ad esempio per quanto riguarda il capriolo, nelle prime settimane di vita il piccolo passa poco tempo con la madre, la quale si avvicina solo per allattarlo e si allontana al primo segnale di pericolo e non tornerà da lui fino a quando non si sentirà sicura; il piccolo capriolo è protetto esclusivamente dalla sua totale mancanza di odore e dal suo mimetismo conferitogli dai colori del mantello e dall'assoluta immobilità.

«Questo comportamento è adottato anche da altre specie selvatiche per sfuggire alla predazione- hanno aggiunto gli esperti faunisti della provincia di Arezzo- Per questo motivo, ogni volta che incontriamo un piccolo di capriolo non dobbiamo né toccarlo né spostarlo, perché le stesse mani lo contamineranno con il nostro odore, privandolo di un importante mezzo di difesa». Nonostante l'informazione sul tema sia diffusa da tempo, ogni anno decine di piccoli di animali selvatici, sono sottratti alle proprie madri e al loro habitat naturale perché ritenuti erroneamente abbandonati.

«Questo comportamento, seppur ispirato dalla buona fede, oltre che interferire con il delicato equilibrio della natura, viola una precisa norma (art.21 della legge 157/92) che proibisce e sanziona la detenzione e la sottrazione di soggetti appartenenti alla fauna selvatica» hanno concluso dalla provincia di Arezzo.

Torna all'archivio