[07/05/2013] News toscana

Alluvioni, dalla Toscana un protocollo per tenere lontana la mafia dagli appalti pubblici di ripristino

Servono almeno 90 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza. Rossi: «Lo Stato deve intervenire»

Tenere lontana la criminalità organizzata dagli appalti pubblici per i lavori di ripristino e riduzione della pericolosità idrogeologica dei territori colpiti dalle alluvioni del novembre 2012. Questo l'obiettivo del "Protocollo di legalità" per potenziare i controlli antimafia e prevenire le infiltrazioni criminali, sottoscritto nella sede della Prefettura di Firenze, dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi insieme ai prefetti delle Province colpite dalle recenti alluvioni (Arezzo, Grosseto, Lucca, Massa-Carrara, Pisa, Pistoia e Siena).

«Abbiamo avviato molti appalti attraverso gli enti attuatori secondo una tabella di marcia che stiamo rispettando- ha commentato il Rossi - Il protocollo ci impegna tutti a vigilare per evitare le infiltrazioni mafiose, è uno strumento di prevenzione, di garanzia e di sicurezza che non comporta allungamenti di tempi, e costituisce un modello che potremo riprendere ed estendere anche ad altre occasioni».

 Nell'occasione il presidente ha annunciato che consegnerà ai prefetti toscani la documentazione relativa agli eventi alluvionali del febbraio 2013, la stessa inviata alla Protezione civile con la richiesta della dichiarazione di calamità naturale e in cui si calcola intorno ai 90 milioni di euro la cifra necessaria per fronteggiare l'emergenza.

«La Protezione civile non ha fondi  e la Regione è bloccata dal patto di stabilità. Non vedo vie d'uscita se non un intervento da parte dello Stato. Consegnerò quindi l'elenco dei danni ai prefetti affinché possano attivarsi nell'ambito delle loro competenze», ha concluso Rossi.

Torna all'archivio