[06/05/2013] News toscana

Investimenti nelle rinnovabili, la Regione Toscana dà il via libera al Fondo di garanzia

Ammontano a 3 milioni di euro le risorse regionali individuate per favorire l'accesso a prestiti per chi vorrà  investire nella riqualificazione energetica e l'installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. La Giunta regionale ha dato il via libera al regolamento per accedere al Fondo di garanzia per investire nelle Fer. «E' questo un intervento importante che conferma con quanto determinazione la Toscana punti sulle rinnovabili, anche alla luce di quanto ci chiede l'Europa che alla nostra regione, per il 2020,  ha posto il traguardo di un consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili pari al 16,5% e al momento la Toscana è a quota 9,5%  - ha dichiarato il presidente della Regione Enrico Rossi (nella foto) -  Ma l'istituzione del Fondo rappresenta anche un contributo di rilievo all'economia del territorio perché attiverà, si stima, circa 30 milioni di investimenti». Ora l'ultimo atto sarà l'individuazione, secondo le procedure di legge, del soggetto che gestirà il Fondo.

Per quanto riguarda l'accesso al Fondo, ciò sarà possibile per piccole e medie imprese, enti locali, aziende sanitarie e ospedaliere, associazioni che svolgono attività assistenziale, ricreativa, culturale e sportiva e anche i privati cittadini. L'importo garantito per singolo beneficiario è fissato in un massimo di 500mila euro. Il prestito potrà essere rilasciato su finanziamenti di durata non inferiore a 5 anni e non superiore ai 25 anni. Si potranno realizzare progetti di investimento per la riqualificazione energetica degli edifici e progetti di installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili da realizzare anche dopo la rimozione di elementi in cemento-amianto dalle coperture degli edifici pubblici e privati, capannoni industriali, aree a terra pubbliche o private che non siano terreni agricoli. Per quanto riguarda le specifiche di impianto si potrà fare richiesta di accedere al fondo per: impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria; impianti solari fotovoltaici da connettere alla rete di trasmissione elettrica, di potenza di picco compresa tra 1 kW e 100 kW; impianti eolici fino a 100 kW; impianti di riscaldamento, cogenerazione e trigenerazione a biomassa di potenza nominale non superiore a 1000 kW termici e 350 kW elettrici, solo se alimentati da biomasse da filiera corta; impianti mini-idroelettrici, fino a 100 kW; impianti per l'utilizzo diretto del calore geotermico mediante pompe di calore anche senza prelievo di fluido; impianti di illuminazione pubblica che utilizzano tecnologie ad alta efficienza, lampade a risparmio energetico, sistemi di alimentazione elettronica con telecontrollo e telegestione o lampioni fotovoltaici; impianti centralizzati anche di tipo cogenerativo alimentati a gas naturale fino a 500 kW termici e 250 kW elettrici; impianti e reti di teleriscaldamento a servizio di utenze pubbliche e private; coibentazioni ed interventi di riduzione dei consumi energetici. Gli impianti dovranno prevedere la riduzione dei consumi di energia o la produzione di energia rinnovabile e dovranno anche essere di pregio ambientale. Ciò significa che non potranno essere ammessi progetti che prevedono l'installazione di impianti fotovoltaici a terra su terreni agricoli. Per pregio ambientale, è specificato nel regolamento, si intende la qualità di quegli impianti che consentono una riduzione delle emissioni di gas serra e quelli che prevedono la rimozione di elementi in cemento-amianto dalle coperture degli edifici, destinati ad alloggiare gli elementi fotovoltaici.

La Regione Toscana specifica che qualora il numero delle domande per essere ammessi al Fondo fosse superiore alle risorse disponibili, sarà formata una graduatoria (stilata in ordine di arrivo). Prenderanno più punteggio i progetti che assicureranno un miglior rapporto costi/benefici nonché la maggiore riduzione dei consumi energetici. A parità di punteggio saranno privilegiati i progetti di maggior pregio ambientale; in caso di ulteriore parità, esclusivamente tra persone fisiche, la priorità sarà attribuita al nucleo familiare più numeroso.

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