[02/05/2013] News
Il più importante intervento di tutela mai realizzato nell’Area marina protetta
Procedono le iniziative dall'Area marina protetta (Amp) delle Isole Egadi per la tutela dell'ambiente marino: è stata avviata la fase esecutiva del progetto Misure Anti Strascico per la Tutela E il Ripopolamento (Master), finanziato con 200.000 euro dal ministero, nell'ambito dei fondi stanziati nel 2011 a beneficio dell'Amp Isole Egadi. «Il progetto consiste nel posizionamento sul fondale marino di speciali dissuasori antistrascico attorno alle coste delle isole Egadi, nelle aree in cui la pesca strascico è vietata non solo dalle regole dell'AMP, ma anche dalla normativa italiana e comunitaria - si legge in un comunicato - Nell'Amp la pesca a strascico è consentita, previa autorizzazione, esclusivamente nella zona D e al di sotto della batimetrica dei -50 mt».
Il direttore dell'Amp delle Egadi, Stefano Donati, spiega che «Lo strascico sotto costa -- arreca danni irreversibili ai fondali e alla prateria di Posidonia, oltre a depauperare la risorsa ittica in maniera insostenibile, prelevando i pesci sotto taglia, con grave danno alla marineria locale. I benefici del progetto saranno anche diretti, perché questi moduli, testati in altre aree d'Italia, assicurano anche il ripopolamento ittico e non interferiscono con gli altri attrezzi da pesca».
Il progetto sarà realizzato in diverse fasi: in questa prima fase saranno posizionati 72 dissuasori sui fondali prossimi alle isole di Favignana e Marettimo e alle secche del Toro e della Furitana. Nei prossimi anni è previsto il posizionamento di altri dissuasori, anche presso l'isola di Levanzo. I siti d'impianto dei moduli sono stati scelti a seguito di uno studio per l'individuazione delle rotte dello strascico illegale, effettuato sulla base dei tracciati "blue-box", installati sulle barche a strascico di lunghezza superiore ai 15 metri, delle segnalazioni del personale dell'Amp e delle contestazioni effettuate dagli organi preposti al controllo, oltre che in base agli esiti degli incontri effettuati con i pescatori e gli operatori residenti.
I dissuasori sono del tipo "stop/net", un brevetto internazionale dell'azienda italiana Tecnoreef che evidenzia che «Il modulo Tecnoreef è un manufatto in calcestruzzo armato a base di elementi naturali senza additivi sintetici che può essere assemblato in svariate combinazioni e permette la costituzione di strutture stabili di reef artificiale su fondali marini e lacustri. E' costituito da una piastra ottagonale che presenta dei fori a forma di settore circolare all'interno della struttura stessa; le pareti dei fori sono a loro volta inclinate verso l'interno.
Le piastre vengono unite tra loro e possono costituire una semplice piramide, il sistema base, oppure essere assemblate in piramidi più complesse. I dissuasori antistrascico sono costituiti da un blocco di calcestruzzo certificato, a basso impatto ambientale, del tipo "sea-friendly", con pH uguale a quello dell'ambiente acquatico marino, per facilitare l'attecchimento degli organismi marini e il ripopolamento ittico. Sui moduli sono infissi rostri ad uncino "antiaffondamento", in grado di incocciare la rete, renderla inutilizzabile e rilasciarla, per evitare pericolo per l'imbarcazione a strascico.
E' soddisfatto Lucio Antinoro, presidente dell'Amp e sindaco di Favignana, «L'intervento di deterrenza passiva della pesca illegale a strascico, che tuttora persiste nonostante il prodigarsi del personale dell'Amp e delle Autorità preposte al controllo, è il più importante intervento di tutela ambientale mai realizzato nell'Amp. Continueremo, comunque, a contrastare la pesca illegale anche con la prevenzione, i controlli e le sanzioni, grazie alla sorveglianza in mare svolta dalla Capitaneria di porto, dai Carabinieri, dalla Polizia Penitenziaria, dalla Guardia di Finanza e da tutte le altre Forze operanti in mare, a cui va il nostro sincero ringraziamento».