[02/05/2013] News toscana

Geotermia, in Toscana lo sviluppo continua. Enel: ĞIn arrivo 870 milioni di euroğ

E' stato sottoscritto oggi dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e dall'amministratore delegato e direttore generale di Enel, Fulvio Conti, un nuovo protocollo d'intesa sulla geotermia che guarda con particolare attenzione agli altri usi geotermici legati all'utilizzo del calore, per sostenere la nascita di un vero e proprio indotto nel settore termico, con l'opportunità di nuovi insediamenti produttivi nelle aree geotermiche.

«Questo protocollo d'intesa non è un punto di arrivo, ma lo start up della collaborazione con Enel a 360 gradi per lo sviluppo della ricerca, dell'imprenditoria e dell'occupazione di qualità a partire da territori che da tanti anni forniscono il calore per la produzione di energia elettrica - ha dichiarato Rossi - Vogliamo per prima cosa ridurre al minimo gli impatti ambientali attraverso nuove tecnologie capaci di unire efficienza produttiva e tutela ambientale. Allo stesso tempo vogliamo diversificare l'uso della geotermia guardando alla cosiddetta filiera del calore di cui parlerà più approfonditamente il prossimo Piano energia. Basta con l'essere contro la geotermia. E' una ricchezza del nostro territorio, vediamo di farne un elemento di crescita e sviluppo per tutti noi così come succede in altri posti del mondo». La posizione del presidente non pare ascoltata e condivisa però da tutti, visto che  il Coordinamento movimenti per l'Amiata "Sos Geotermia", ha fatto una "chiamata" per l'assemblea nazionale dell'11 maggio che si svolgerà ad Arcidosso in cui saranno ribaditi i punti di contrasto e le proposte alternative riportati anche nel dossier AbGeotermia.

Tornando al protocollo siglato oggi, Enel green power (Egp) si impegna a ridurre ulteriormente, fino al 20%, il prezzo di cessione del calore e a mettere a disposizione il proprio know how specifico in questa materia. Attualmente, sono cinque i comuni teleriscaldati (Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Santa Fiora e Monteverdi Marittimo) e oltre 250 mila i metri quadrati di serre, caseifici e salumifici che utilizzano il calore geotermico per lo svolgimento dell'attività industriale. «Quest'anno la Toscana festeggia i 100 anni di vita della produzione industriale di elettricità dalla geotermia, un primato mondiale che pone il territorio ed Enel in una posizione di eccellenza tecnologica - ha sottolineato l'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti - Come Gruppo Enel abbiamo investito in Toscana, solo negli ultimi 10 anni, poco meno di 3 miliardi di euro, dando lavoro stabilmente a 3200 persone. Contiamo ora di investire, sino al 2017, oltre 850 milioni». Una concreta possibilità per il territorio sia dal punto di vista occupazionale che economico, dunque, per un'area - quella toscana - che da sempre è all'avanguardia nell'utilizzo dell'energia geotermica, e a cui certo non conviene abdicare dal suo trono. La sostenibilità nella sua triplice declinazione, anche in questo caso, dovrà essere la bussola da seguire per non sbagliare la rotta: insieme alla sostenibilità economica dovranno partecipare quella ambientale e sociale, e la Regione ha il dovere di vigilare.

Il Protocollo odierno sancisce anche l'impegno di Regione ed Enel per lo sviluppo della ricerca scientifica e dell'alta formazione nel campo dell'innovazione tecnologica nel settore geotermico sia termico, sia elettrico. In particolare, è prevista la creazione di un polo territoriale delle energie geotermiche che, avvalendosi degli Enti locali geotermici e delle realtà già operanti quali il Cosvig (Consorzio sviluppo aree geotermiche), il Centro ricerca Enel, le Università, l'Irpet e il Distretto tecnologico regionale delle energie rinnovabili, trasferisca know how e attivi progetti di ricerca e di alta specializzazione finalizzati alla creazione di Centri di Competenza, sia nei territori geotermici che nell'area sperimentale Enel di Livorno. Inoltre Egp, di concerto con le istituzioni, ha promosso incontri con l'imprenditoria locale per favorire la nascita di un distretto industriale a supporto della geotermia. Un'attenzione particolare è infatti riservata all'aspetto occupazionale e degli investimenti: la centrale geotermica di Bagnore 4 mobiliterà circa 120 milioni di euro, di cui, secondo l'azienda oltre il 40% avrà una ricaduta locale. La centrale di Bagnore 4 produrrà 310 milioni di kwh annui e soddisferà il consumo elettrico di circa 125.000 famiglie toscane.

L'accordo ribadisce anche la volontà di promuovere sinergie per l'utilizzo delle tecnologie per la media o bassa entalpia in campo geotermico, laddove vengano trovati fluidi geotermici tra i 120 e i 150 C° che consentano l'applicazione del ciclo binario o di processi innovativi dal punto di vista tecnologico.

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