[30/04/2013] News

Le 5 richieste delle associazioni ambientaliste di La Spezia al ministro spezzino dell'Ambiente

In queste ore in molti si sono chiesti quali siano le competenze ambientali del nuovo ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del Mare, lo spezzino Andrea Orlando, ma nella sua già lunga carriera politica e di partito vi sono solo labili tracce di un suo interessamento alle tematiche ambientali. È quindi molto interessante quello che le associazioni ambientaliste di La Spezia - Italia Nostra, Legambiente, Lipu e  Wwf - scrivono al loro concittadino ministro augurandogli buon lavoro.

Le 4 associazioni dicono di farlo «Nella consapevolezza che il tema ambientale è strategico per il nostro paese, e di conseguenza sarà molto il lavoro che il Ministro dovrà mettere in campo». Poi sottolineano che sarà importante anche «Il modo in cui il ministro appena eletto si rapporterà alle tematiche spezzine, nella consapevolezza che queste sono tutt'altro che problematiche solamente locali ma che riguardano scelte nazionali strategiche per il nostro paese». E a La Spezia, governata dal centro-sinistra, i problemi ambientali non mancano certo.

Italia Nostra, Legambiente, Lipu e Wwf La Spezia ne indicano alcune in particolare al neo ministro Orlando, questioni che sono spesso spinose anche per il suo Partito:  

1) Energia e Centrale Enel: ci aspettiamo decisioni, per quel riguarda soprattutto l'Aia per la centrale, che portino a drastici abbattimenti delle emissioni inquinanti in tutto il ciclo di produzione, nella prospettiva di una chiusura della produzione elettrica tramite carbone. Per questo chiediamo un piano energetico che vada verso le rinnovabili, ridimensionando fortemente l'uso dei combustibili fossili.

2) Bonifiche: ritornare indietro rispetto alla cancellazione di Pitelli dai Siti di Interesse Nazionale, e mettere in campo strumenti e risorse economiche per una vera bonifica di colline e golfo della Spezia.

3) Un piano di tutela del territorio dal rischio idrogeologico, favorendo soluzioni di messa in sicurezza, iniziando a non costruire più nelle aree a rischio, evitando di enfatizzare soluzioni non certo salvifiche come il dragaggio dei fiumi. Questo non significa non realizzare interventi di messa in sicurezza che possano prevedere rimozione e/o spostamento degli accumuli nei fiumi, ma gli stessi devono essere ben individuati e relativi a specifiche zone, senza indurre invece ad un ritorno delle escavazioni in alveo.

4) La tutela dei parchi e delle aree protette che nel nostro territorio passa per la difesa dei parchi regionali e, più specificamente perle competenze del ministero, la prosecuzione dell'opera di rilancio del Parco Nazionale delle 5 terre, già positivamente avviata dal suo Presidente, mettendolo stesso in condizione di operare con la condivisione delle sue politiche da parte del nuovo consiglio direttivo, che deve essere ancora nominato.

5) Favorire, come Ministro, la intera realizzazione delle prescrizioni ambientali e paesaggistiche del Piano Regolatore Portuale della Spezia, per troppo tempo disattese anche in relazione alla tutela delle popolazioni del levante da inquinamento atmosferico e acustico generato dalle attività portuali.

La lettera si conclude complimentandosi nuovamente con Orlando per la nomina e «Manifestando la volontà di procedere ad un incontro con il nuovo ministro» che le 4 associazioni ambientaliste chiedono. In attesa di una risposta.

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