[29/04/2013] News

Governo Letta, se il buongiorno per la sostenibilità si vede dal mattino… good night and good luck

Pur dichiaratamente homeless fin dalla nascita in quel lontano 2 gennaio del 2006, abbiamo sperato per molto tempo in un governo di sinistra che sposasse in pieno la sostenibilità. Poi, rinculando a causa del contesto, ci saremmo accontentati anche di uno di centrosinistra. Schiacciati dagli anni di nani e ballerini ci era sembrato un miracolo persino la caduta di Berlusconi e l'ascesa (si fa per dire) di Monti. Nella disperazione delle ultime elezioni abbiamo persino invocato un "compromesso storico" tra il Pd e M5S in nome della realpolitik. Infine ci siamo aggrappati al "saggio" Giovannini affinché portasse un po' di quella sua cultura ecologista in quel ristretto gruppo che doveva imprimere una direzione minima - attraverso pochi ma fondamentali punti - al nostro sempre più incomprensibile Paese.

Ma il fondo raggiunto non era abbastanza e quindi ci stanno imponendo di raschiarlo, con un governo Letta che, tanto per capire l'idea di sostenibilità ambientale che ha, prima fa trapelare l'idea di abolire il ministero dell'Ambiente e poi lo salva assegnandolo a tal Andrea Orlando (leggi qui il curriculum). Quello che (salvo sorprese) dovrebbe essere il neo premier Letta aveva parlato di ministri competenti e in grado di far funzionare da subito la macchina o ce lo siamo sognati? Il buon Giovannini lo è (insieme ad altri, come la ministra all'Istruzione Maria Chiara Carrozza) per fortuna nella squadra, ma con "colleghi" di questo livello quanto potrà contaminarli? La schiera dei Pdl tra l'altro - con Alfano vicepremier e Lupi alle infrastrutture che gridano vendetta - è in larga parte nei ministeri chiave.

L'equilibrio è esile tra le parti e, purtroppo, l'unica cosa che era stata detta e ripetuta (e in cui anche noi, ingenui tra gli ingenui, abbiamo creduto fino alla fine) era che non si facesse un accordo tra Pd e Pdl. Invece niente. Si dirà che non c'era alternativa che con la rielezione faticosissima di Napolitano alla presidenza della Repubblica: o si percorreva questa strada o il disastro. Disastro ci pare che sia  comunque stato. Perché il Paese grosso modo è di nuovo nelle mani del signor B. E sappiamo anche chi ringraziare, M5S compreso ma non principale colpevole.

Le premesse, quindi, non sono buone, anche se l'esercito degli indoratori di pillole è un netta crescita. Davvero non si sa cosa sperare, perché se è vero che l'Italia senza un governo era un pericolo anche per tutta l'Europa, un governo sotto schiaffo di Berlusconi cos'è? Fossimo anche smentiti e Letta volesse portare avanti anche battaglie socialmente e ambientalmente rilevanti,  ma quando mai passerebbero? Non facciamo processi alle intenzioni, ma ribadiamo che le premesse politiche - attuate negli anni passati e confermate in campagna elettorale - sono tra le peggiori e il necessario rigore ambientale di un Paese territorialmente dissestato potrebbe cedere ad iniziative populistiche/condonistiche che governi con meno consenso politico trasversale non si sono potuti permettere (pensiamo alla cambiale che Berlusconi deve pagare agli abusi campani). E questo lo diciamo non solo perché hanno trasformato il ministero, già anchilosato per conto suo e ferito da tagli decennali, in quello che sembra un trofeo di seconda fascia per i Giovani Turchi del Pd.

Qui si rischia di vivacchiare o molto più probabilmente fare gli zombi (a proposito di battute sulle risurrezioni) per  pochi mesi, per poi riandare alle elezioni con lo spettro (vedi l'Islanda) di ritrovarsi al punto di partenza senza passare dal via a ritirare il premio. Mai come adesso serve un partito a sinistra che faccia trovar casa a tutti quelli che hanno voglia ancora di sperare in un domani migliore. Che almeno lo sappiamo immaginare.

Questo converrebbe alla fine anche al Pd, che non vedrebbe rifluire verso il limbo di un astioso non voto o nella protesta grillina un pezzo probabilmente grosso del suo elettorato, ma in una Sinistra vera, territorialmente radicata, di governo e che possa anche essere un suo alleato nelle future competizioni che rischiano di scardinare le roccaforti "ex-rosse" già assediate da chi ha disertato verso il M5S. Noi non mancheremo di metterci le idee, più di questo non possiamo, e cercheremo pure di valutare ogni azione di questo governo sperando davvero di essere completamente smentiti.

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