[29/04/2013] News

Il nuovo governo e il senso di Brunetta per le rinnovabili

In queste ore nasce il nuovo governo. Quali scelte strategiche farà per affrontare la grave crisi globale? Promuoverà una crescita economica indistinta o un "crescita organica" con attività che  crescono e altre che si riducono o scompaiono, con obbiettivo la sostenibilità? A Radio Anch'io Ermete Realacci ha spiegato come la green economy sia la strada maestra per uscire dalla attuale crisi economica, sociale ed ambientale: ristrutturazioni in edilizia con risparmio ed efficienza energetica e  con importantissime ricadute occupazionali, stesse opportunità per trasporti, agricoltura, industria, e grande diffusione delle energie rinnovabili. Dopo Realacci è intervenuto il prof. Brunetta, che ha spiegato che la green economy non può risolvere granché, che il risparmio energetico serve e l'ambiente è «un'aspirazione» importante, ma «senza ideologia, per favore!». Senza mai citare dati scientifici né studi a supporto delle sue asserzioni, Brunetta sulle rinnovabili ha sentenziato che:

  1. danno un contributo minimo alla sostituzione delle non rinnovabili (strano, perché in Italia dal 2012 le rinnovabili hanno provveduto oltre il 26% dei consumi elettrici)
  2. hanno costi spaventosi per gli incentivi (Brunetta dimentica i benefici anche economici delle rinnovabili, oltre ai loro costi tendenzialmente in continua discesa e la "grid parity" ormai prossima)
  3. inquinano l'ambiente (tutto ha un impatto sull'ambiente, si tratta però di fare confronti seri)
  4. l'eolico in particolare produrrebbe inquinamento etico, con le tangenti, e aumento della criminalità (la criminalità entra in tutti i settori che rendono molto, economicamente parlando: case, strade, ospedali, ma anche pomodori, mozzarelle e altri prodotti agricoli...)
  5. distruggono la bellezza (a questo proposito Gregory Bateson, il filosofo "dell'Ecologia della Mente", ci ha insegnato che "estetica è sensibilità a ciò che connette", quindi alle relazioni che legano le persone tra loro e con l'ambiente in cui vivono e di cui condividono la sorte. Per cui la bellezza non può prescindere dalla vita e dalla sostenibilità. Un mondo incontaminato, senza più l'umanità, potrebbe essere considerato bello? Da chi? Allora ogni progetto dovrà essere valutato "esteticamente" con questa ottica globale, sistemica; così, la proposta di Brunetta di rilancio dell'off-shore petrolifero non sembra "esteticamente" attraente).

La ricetta di Brunetta è: risparmio energetico, un po' di rinnovabili, ma soprattutto cercare idrocarburi in Italia, anche off-shore, e «smetterla con la retorica». Le lobby petrolifere ringraziano!

Intanto USA e Cina stanno aumentando i loro sforzi nelle rinnovabili e anche la Germania che, secondo "Nature", col progetto Energiewende intende uscire dal nucleare e dalle energie fossili entro il 2050 investendo mille miliardi di euro, divenendo così leader mondiale del settore.

L'ambientalismo scientifico da molti anni indica la strada della sostenibilità per affrontare con successo la crisi globale in cui siamo immersi. Ora è il momento decisivo per farlo. Come ci ricordano la UE (Energy Roadmap 2050) e i numerosi rapporti scientifici - ultimo quello di Jorgen Randers 2052 scenari globali per i prossimi 40 anni - o sapremo intervenire in modo rapido, saggio, responsabile e sostenibile, o forse scompariremo come specie, come è avvenuto ai dinosauri. Nel nuovo governo prevarrà la linea Brunetta o quella Realacci? Per uscire dalla crisi, sarebbe meglio per l'Italia che seguisse la strada virtuosa indicata dalla Germania e dalla stessa Unione europea. 

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