[19/04/2013] News

Nella riduzione dei rifiuti elettronici lo specchio della decrescita infelice

Aumenta il canale “informale” di smaltimento, dove cittadini recuperano materie prime di valore dai Raee a discapito della tutela ambientale

Gli aruspici guardavano dentro le viscere degli animali per interpretare il futuro, oggi per capire la realtà economica e sociale in cui viviamo e tentare di capire cosa ci accadrà nei prossimi mesi basta guardare nel bidone della spazzatura. E in "quello" delle apparecchiature elettriche ed elettroniche in particolare, vero specchio della nostra società, nei fatti sempre meno opulenta.

Non deve quindi stupire che dopo 5 anni di crisi - come emerge dal Rapporto Annuale 2012 sul Sistema di Ritiro e Trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Italia, realizzato dal Centro di Coordinamento Raee -  per la prima volta «si è registrato un decremento dei Raee raccolti, che passano da 260.090.413 kg del 2011 a 237.965.563 kg nel 2012». Ma soprattutto che «l'aumento dei prezzi medi delle materie prime ha reso più appetibile il riciclo di materiali speciali, metalli preziosi e leghe metalliche contenuti nei Raee» e che «Questo ha alimentato un canale cosiddetto "informale" di smaltimento troppo spesso finalizzato esclusivamente al recupero delle materie prime di valore, senza particolari attenzioni agli impatti ambientali.

La conseguenza è un aumento delle quantità di Raee che sfuggono alla gestione dei Sistemi Collettivi riuniti nel CdC Raee, che prevede impegnativi target di riciclo, comprendenti il trattamento dei materiali più problematici (e più inquinanti) e meno redditizi». Non è un caso se su internet pullulano video come questo: http://video.tiscali.it/canali/Tecnologia/125730.html dove si insegna a recuperare l'oro dai vecchi cellulari. Si rovista insomma nella spazzatura e anche se è elettronica (anzi, forse proprio per quello) ricorda molto da vicino certe immagine che arrivano dal terzo mondo.

I Raee, insomma, sono sempre più cannibalizzati e, anche se siamo ancora forse solo a un trend iniziale, è un dato significativo e destinato ad aumentare se non ci sarà la ripresa economica. Già, perché come noto il mondo è tutto attaccato, e anche il riciclo dei materiali e il loro successivo reimpiego funziona se arriva l'input, altrimenti niente materiale (o di pessima qualità), niente avvio al riciclo. Quindi se da una parte resta auspicabile che si producano meno rifiuti e in particolare quelli elettronici, dall'altra il ridursi dei materiali e il peggioramento delle loro condizioni fanno avvitare su se stessa anche l'industria del riciclo. La media pro capite di raccolta, pari a 4 kg/ab., resta in linea con l'obiettivo minimo previsto dalla normativa europea.

«Questo è il primo anno - ha dichiarato Danilo Bonato, presidente del Centro di Coordinamento Raee e direttore generale di ReMedia -  in cui dobbiamo registrare una contrazione delle quantità di Raee gestite dal sistema. A questo fenomeno ha certamente contribuito la crisi economica ma anche l'aumento dei Raee che sfuggono alla nostra filiera per essere introdotti in ‘canali informali' spesso poco interessati alla tutela dell'ambiente, ma piuttosto al valore delle materie prime, come acciaio, rame e schede contenute nei rifiuti elettronici. Nonostante queste criticità, il CdC Raee e i Sistemi Collettivi continueranno a lavorare con impegno e determinazione per mantenere alta la qualità dei servizi erogati. Nel 2012, poi, il Parlamento Europeo ha approvato la Direttiva sui Raee che stabilisce misure più severe per combattere l'export illegale, fissa nuovi obiettivi rispetto ai quantitativi minimi di Raee e modifica i parametri per il calcolo dei tassi di raccolta. Queste sfide rappresentano la giusta occasione per migliorare il quadro normativo, rendendolo più efficace, robusto ed equilibrato. Il CdC Raee - ha concluso Bonato - saprà quindi offrire alle istituzioni e a tutti gli addetti ai lavori il proprio contributo nella definizione degli scenari e degli strumenti che consentano all'Italia di essere protagonista in questo importante settore della green economy».

«La riduzione dei quantitativi di Raee complessivamente gestiti che si registra nel 2012 è un segnale da cogliere con estrema attenzione - ha dichiarato Filippo Bernocchi, delegato Anci alle politiche energetiche ed ai rifiuti - riteniamo, infatti, che evidenti dinamiche congiunturali siano aggravate da alcuni elementi di debolezza del sistema, sui quali da tempo l'Anci chiede attenzione. La crisi economica ha sicuramente determinato una contrazione delle vendite di elettrodomestici e la crescita dei prezzi sul mercato delle materie prime ha aumentato l'interesse dei ‘sistemi paralleli' di recupero (anche informali) a intercettare alcune tipologie di questi rifiuti. Di fronte a noi abbiamo però gli ambiziosi obiettivi della nuova Direttiva Europea, per raggiungere i quali nel volgere di pochi anni l'Italia dovrà prima raddoppiare e poi triplicare gli attuali risultati. Si tratta di una sfida importantissima, che mette in gioco tutto il nostro relativamente giovane sistema di gestione dei rifiuti elettronici ma che può determinare positive ricadute sui territori, in termini economici, occupazionali e ambientali. Dobbiamo quindi cogliere l'occasione del recepimento della nuova Direttiva Raee nel nostro ordinamento - ha concluso Bernocchi - per operare un organico e armonico ridisegno del sistema nazionale di gestione, in primo luogo per semplificare e rendere più efficace la normativa vigente».

Nonostante questa situazione, il sistema nazionale di gestione dei Raee, a sei anni dalla sua nascita, appare ancora più efficiente grazie all'aumento delle strutture di raccolta distribuite in modo capillare in tutta Italia. I Centri di conferimento passano da 3.511 a 3.767, +9% rispetto al 2011, e comprendono i Centri di raccolta comunali (3.672) e i Luoghi di raggruppamento (95) allestiti e gestiti dalla distribuzione e serviti direttamente dai Sistemi collettivi, come previsto dal D.M. 2010 n. 65 relativo alla raccolta "uno contro uno".

Nella classifica dei 5 raggruppamenti, in cui vengono divisi i Raee, anche nel 2012 quello che riscontra i volumi maggiori è R3 (Tv e Monitor) con 76.501.315 kg, nonostante registri un -9,22% rispetto al 2011. La percentuale negativa è spiegata in parte dal fatto che, mentre negli scorsi anni il passaggio al digitale terrestre ha comportato una cospicua sostituzione di tv e monitor con un aumento importante di RAEE appartenenti al Raggruppamento R3, il 2012 ha segnato la conclusione di questa fase con conseguente calo nella raccolta di rifiuti di questo genere.

Seguono R1 (Frigoriferi e Apparecchiature Refrigeranti), con -6,62%, e R2 (Grandi Elettrodomestici), con -12,74%. Al quarto posto R4 (Piccoli Elettrodomestici), con una flessione pari a -3,66% sull'anno precedente ma con un leggero aumento rispetto al 2011. L'unico Raggruppamento che mantiene una crescita positiva è quello delle Sorgenti Luminose (R5) con 1.036.849 kg, il 7,72% in più rispetto ai 962.529 kg del 2011.

Il Centro segna un trend di crescita importante, in controtendenza rispetto ai dati nazionali anche se il Nord, nonostante il decremento in quasi tutte le Regioni, resta l'area più virtuosa d'Italia; il Sud risulta, anche nel 2012, in difficoltà nel raggiungere gli obiettivi auspicati. È questa la fotografia del Paese che emerge dal V Rapporto RAEE che quest'anno mostra dei risultati contrastanti.

In tutte le Regioni del Nord, a parte la Valle d'Aosta, si registra un calo dei quantitativi ma con una raccolta pro capite al di sopra dei 4 kg/ab. Al Centro, escludendo l'Umbria che scende, si assiste a un aumento delle quantità di RAEE gestiti, con un picco in Abruzzo di quasi il 29%. Sale anche la media pro capite, leggermente al di sotto di quella nazionale. L'area Sud e Isole, invece, continua a essere il fanalino di coda sia nella raccolta che nella media pro capite, ad eccezione della Puglia, che registra un +15%, e del Molise con +11%.

Nella classifica delle Regioni, la Valle d'Aosta si conferma anche quest'anno la più virtuosa d'Italia con una media pro capite di ben 8,28 kg/ab., al passo con i migliori standard europei. È invece la Lombardia che raccoglie di più in assoluto con quasi 46 milioni di kg, nonostante il decremento del 9,12% rispetto al 2011. Vanta il primato nazionale anche per il numero di Centri di Conferimento con 833 Centri di Raccolta e 20 Luoghi di Raggruppamento (8,79 ogni 100.000 abitanti). Nel Centro la Toscana è la Regione più virtuosa, con 5,60 kg/ab. mentre nell'area Sud e Isole il primo posto se lo aggiudica la Sardegna, con 5,40 kg/ab. 

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