[19/04/2013] News

Legambiente Umbria: sė all'eolico fatto bene, no all'impianto del Monte Peglia

Ermete Realacci presenta un'interrogazione ai ministri dell'ambiente e del beni culturali

Legambiente non può essere certo annoverata tra e associazioni che odiano le pale eoliche, anzi, insieme a Greenpeace, è quella che ne sostiene la maggiore diffusione come alternativa matura ai combustibili fossili ed al nucleare, ma Legambiente Umbri oggi  scrive che «Bene ha fatto Ermete Realacci a presentare un'interrogazione ai ministri dell'ambiente e per i beni e le attività Cultural, per chiedere quali iniziative urgenti intendano poi mettere in campo per scongiurare il deturpamento di uno dei paesaggio di maggior pregio dell'Umbria. Impianti eolici come quello del Monte Peglia non danneggiano solo l'ambiente e impoveriscono il paesaggio, ma arrecano un grave danno anche alle tante rinnovabili fatte bene e che permettono al nostro Paese di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili».

Il Cigno Verde umbro spiega: «Il modello di eolico che auspichiamo per l'Umbria è quello del piccolo comune abruzzese di Tocco da Casauria che è finito sulla prima pagina del New York Times per aver meritato il premio "Comuni rinnovabili 2010" di Legambiente. Grazie al suo impianto eolico costituito da quattro aerogeneratori, che riesce a produrre 7200 MWh, il Comune ha acquistato il castello ducale, simbolo del paese e avviato i lavori di ristrutturazione. Ha istallato pannelli fotovoltaici per l'illuminazione del cimitero e del centro sportivo, iniziativa seguita privatamente da molte famiglie ed è riuscito ad attivare un'efficace gestione della raccolta differenziata, da cui sono sgravati i cittadini. Inoltre sotto le pale eoliche di Tocco da Casauria è stata impiantata una coltivazione biologica di olivi. Questa è la dimostrazione che l'eolico può essere fatto, senza alcun danno per il paesaggio e l'identità dei territori e a beneficio di un'intera comunità».

Realacci, responsabile green economy del Pd e presidente onorario di Legambiente, condivide: «Con il 28% dei consumi elettrici italiani del 2012 coperti da fonti rinnovabili, si evince che l'energia pulita rappresenti una risorsa per il Paese. Al pari del nostro straordinario paesaggio e di quell'inimitabile intreccio di bellezza, natura e cultura che rende unica l'Italia nel mondo. Anche per questo non basta fare il bene, ma bisogna anche farlo bene», e per questo ha presentato la seguente interrogazione:

Per sapere, premesso che la Costituzione della Repubblica Italiana all'art.9 dei Principi Fondamentali così recita: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione"; 

Il paesaggio italiano è il risultato di millenni di storia in cui civiltà e culture diverse si sono succedute e intersecate nella sua struttura costituendone bellezza e  identità culturale. Ciò che inoltre distingue la complessità dei caratteri storici del paesaggio italiano, rispetto ad altri paesaggi europei, è la molteplicità e la stratificazione delle impronte che le molte civiltà che vi sono susseguite hanno lasciato nel territorio e nelle forme di boschi e campagne e insediamenti urbani. Civiltà che hanno poi dato al nostro territorio un grandissimo contributo di specie vegetali, tecniche di coltivazione, modi di captazione e uso dell'acqua, costruzioni e manufatti, tanto da far assumere al paesaggio italiano un valore storico del tutto particolare rispetto agli altri paesi europei. Paesaggio che per l'Italia tutta costituisce una ricchezza economica di inestimabile valore per la nostra nazione e che deve essere tutelata;

E' notizia dello scorso 14 aprile, riportata da quotidiani locali umbri e anche da un servizio del Tg2, edizione del secondo canale Rai delle ore 13, che conferma la realizzazione di un campo eolico sul Monte Peglia, in provincia di Terni, a pochissimi kilometri dalla città di Orvieto, e descrive le relative proteste dei cittadini e da alcuni comitati;

Si apprende poi da vari articoli presenti online che, con la presentazione di due progetti alla Provincia di Terni,  la società  Innova Wind,  con sede a Napoli e capitale sociale di 10.000€,   intende installare, sul monte Peglia: 18 torri eoliche ognuna alta 150 metri e rotori di 82 metri di diametro, basamenti in cemento per un totale  di 6 ettari, nuove strade di collegamento tra torre e torre, due imponente sottostazioni elettriche ed elettrodotti per l'innesto alla rete elettrica nazionale;

Il sopraccitato campo eolico sarebbe poi visibile da più orizzonti e da elevata distanza , tra l'altro anche dal duomo di Orvieto, capolavoro del gotico e neogotico italiano del XVI secolo, che rendono la città umbra famosa in tutto il mondo;

Il consiglio provinciale di Terni ha inoltre recentemente bocciato, all'unanimità, con un ordine del giorno il progetto di installazione di pale eoliche sul Monte Peglia, di fronte ad Orvieto; 

Se i Ministri interrogati siano a conoscenza della vicenda e se essa corrisponda al vero. Se agli uffici preposti dei Dicasteri competenti giacciano richieste di autorizzazioni paesaggistiche per le installazioni delle pale eoliche del Monte Peglia. Quali iniziative urgenti intendano poi mettere in campo per scongiurare il deturpamento del paesaggio circostante la città di Orvieto e se vogliano verificare, per mezzo degli uffici territoriali competenti, se il predetto campo eolico sia compatibile con i parametri di rischio idrogeologo dell'area individuata.

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