[16/04/2013] News

Appello da Tizzano Val Parma, simbolo dell'Appennino martoriato dal dissesto idrogeologico

Il sindaco di Tizzano Val Parma, Amilcare Bodria, ha scritto una lettera ai mass media «Affinché la grave emergenza nella quale ci troviamo venga affrontata al più presto». Si tratta di un appello disperato di  una piccola comunità che è di fronte ad un fenomeno che non è in grado di affrontare con le proprie forze.

Il consigliere comunale delegato alla Cultura, Federica Madureri, dice che «L' Appennino è martoriato da numerose frane e smottamenti che rendono difficoltosa e ancora più disagiata la vita sul territorio: il lavoro e le imprese sono fortemente a rischio, specie quelle del comparto agroalimentare , perno forte dell' economia locale ; a questo si aggiungono danni, ancora da quantificare sul comparto agricolo e , ancora più preoccupante, rimane il fronte delle famiglie cha hanno perso la propria casa, e con essa parte della propria vita. Rimane costante l' appello delle Amministrazioni, affinché non si abbandoni una terra di cultura , tradizioni e storia , quale è il nostro Appennino, che si deve rialzare e riprendere a vivere al più presto . Ora, io penso che il modo migliore per riprendere la vita e la produttività , sia fare un appello a tutti coloro che hanno a cuore il territorio e l' Appennino , a venire nei nostri Borghi, visitare le nostre montagne, mangiare nei nostri ristoranti e vivere a pieno tutti i nostri servizi e le nostre realtà, che continuano e continueranno a vivere, nonostante le disgrazie. Ebbene , io credo che sia questo, un messaggio di rinascita e ripresa, forte, concreto e produttivo e una medicina dolce per avviarsi alla stagione estiva, ricca di emozioni, come di consueto , e socialità. Vi aspettiamo. Evviva l' Appennino ! #rialzatiAppennino2013».

Il sindaco scrive: «Le condizioni meteorologiche degli ultimi mesi   hanno compromesso in modo gravissimo il territorio della Val Parma, nel giro di pochissimi giorni (a partire dal week end del 5-6 aprile) il territorio del Comune di Tizzano Val Parma è stato stravolto da movimenti franosi di grande portata».

Dal 6 aprile la strada Massese (SP 665R), rete viaria di primaria importanza che collega Parma con l'Alta Val Parma (Palanzano, Monchio) e la Toscana, è interrotta al km 33 in Località Boschetto, nel Comune di Tizzano. «L'interruzione di questa strada - sottolinea Bodria - comporta problemi gravissimi al Polo produttivo di Prosciutto di Parma Dop di Lagrimone e a tutta l'economia della parte Alta della Val Parma. La Produzione di Prosciutto di Parma è il fiore all'occhiello del nostro territorio, l'area produttiva di Lagrimone vanta una storia illustre nella lavorazione del Prosciutto di Parma producendo Prosciutti di qualità superiore lavorati ancora secondo tradizione artigianale che rappresentano l'8% della produzione totale di Prosciutto di Parma. Ci sono inoltre tantissimi pendolari e studenti che percorrono quotidianamente questa strada per raggiungere il posto di lavoro e le scuole a Langhirano (altra importante zona di produzione del Prosciutto di Parma) o a Parma. La frana che interessa la Massese ha isolato il paese di Lasagnana, quattro famiglie sono già state evacuate e altri hanno abbandonato la loro casa per paura di crolli. Una grande stalla a valle, fornitrice di latte per la produzione del Parmigiano Reggiano, è minacciata dalla frana e l'incubo di una fuoriuscita di liquami, nel torrente Parmossa e successivamente nel torrente Parma, è quantomai reale»

Ad oggi, l'accesso a Lagrimone ed a tutta l'Alta Val Parma è garantito solo attraverso due strade Comunali che «Non sopportano un carico superiore alle 20 t. I mezzi pesanti sono costretti a percorrere la Strada della Valtoccana attraversando il Comune di Neviano con un tempo di percorrenza che supera l'ora contro i 10 minuti del tragitto ordinario oggi impraticabile».

Dal 7 aprile i collegamenti con il comprensorio sciistico e turistico di Schia sono seriamente compromessi: «La strada provinciale 65 per Schia è chiusa, un importante movimento franoso ha portato via completamente la carreggiata lasciando al suo posto il bosco e rendendo completamente irriconoscibile l'area - scrive il primo cittadino di Tizzano -  Questa frana, insieme ad un secondo movimento che ha interessato il mese scorso la strada comunale Belvedere Emilia, ha compromesso l'accesso al comprensorio turistico di Schia ad oggi raggiungibile solo da Lagrimone che a sua volta è raggiungibile solo da Tizzano».

Nella notte tra il 4 e il 5 aprile è iniziato il movimento franoso in località  Capriglio ed ora la frana è larga 400 metri e lunga un chilometro che sta minacciando i paesi di Capriglio e Pianestolla con conseguenze gravi sull'impianto di fornitura dell'energia elettrica, in fase di deviazione urgente.

Il sindaco scrive che la notte del 14 aprile «abbiamo dovuto chiudere la strada comunale in Loc Capriglio, unica via d'accesso rimasta per arrivare dal nostro comune al Comprensorio sciistico di Schia ora raggiungibile solo tramite Loc Lalatta nel Comune di Palanzano. Tre abitazioni civili e tre capannoni sono stati dichiarati inagibili. La frana continua a progredire verso il torrente Bardea con il rischio di compromettere ulteriormente la viabilità della Massese sul ponte Bardea in Loc Antria e precludere l'accesso ai Comuni di Palanzano e Monchio».

Dall'11 aprile anche la strada Comunale della Valparmossa che collega i due versanti del Comune di Tizzano, tratto Treviglio - Fontanafredda, è interrotta e il paese di Fontanafredda rischia l'isolamento. Movimenti franosi sono presenti anche a Tizzano Capoluogo: dal 10 aprile diverse case sono interessate da crepe strutturali e sono state dichiarate parzialmente inagibili.

«La situazione come potete vedere è veramente grave e in continua evoluzione,in pochissimo tempo - sottolinea Bodria  -  neanche una settimana, il territorio risulta devastano e seriamente compromesso, ogni giorno verifichiamo una nuova emergenza e ci troviamo in seria difficoltà nella gestione del fenomeno. Il Comune di Tizzano è colpito al cuore: a livello economico nel polo produttivo di Prosciutto di Parma di Lagrimone e a livello turistico nel comprensorio sciistico di Schia e di Tizzano Capoluogo. Ringraziamo tutti coloro che già si sono mobilitati per risolvere la situazione: Istituzioni, Forze dell'ordine e forze di volontariato, Servizi tecnici ed a tutti coloro che si sono prodigati e tuttora stanno facendo del loro meglio per la gestione dell'emergenza. Serve un piano concreto con risorse, progetti e tempistiche per affrontare l'emergenza, per tutelare le produzioni tipiche Dop (Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano) per dare speranza e futuro ai cittadini e alle Imprese. In un momento, già di forte crisi economica dobbiamo fare di tutto per aiutare le persone e l'economia della montagna tesoro di produzioni tipiche. Chi ama la montagna vuole anche viverla! Aiutateci per continuare a vivere e a lavorare nel nostro Appennino da sempre pilastro portante dell'economia Italiana. Vi invitiamo a venire a vedere personalmente il dissesto per capire la reale portata del danno, a farvi portavoce della nostra situazione per avere una rilevanza di più ampio respiro a livello nazionale».

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