[12/04/2013] News toscana

Acqua, l'autorità idrica toscana propone un nuovo piano operativo per migliorare la qualità del servizio

L'Autorità idrica toscana (Ait) ha fato il check-up allo stato delle infrastrutture idriche della nostra Regione ed ha evidenziato che i maggiori problemi del Servizio idrico integrato in Toscana riguardano: lo stato generale di manutenzione e conservazione degli impianti di distribuzione; le difficoltà di fornitura idrica in alcuni periodi dell'anno; la qualità dell'acqua; la scarsa estensione della rete fognaria e degli impianti di depurazione rispetto agli standard ambientali previsti dalla normativa.

Quindi, attraverso l'attività di pianificazione, Ait ha l'obiettivo di realizzare nuove opere e migliorare funzionalità ed efficienza degli impianti esistenti e non limitarsi alla loro conservazione, questo almeno in base alle intenzioni. Poi come al solito si dovrà fare i conti con le risorse economiche che da una parte sono scarse, dall'altra il settore, a torto, non è mai stato considerato tale da funzionare da volano per l'economia reale quindi non è mai stato supportato da risorse adeguate. 

«Investire sulle infrastrutture idriche fa bene all'economia regionale e alla qualità della vita dei cittadini- ha dichiarato Alessandro Mazzei, direttore generale dell'Ait- L'Autorità, le aziende e i comuni, insieme non possono perdere l'occasione di realizzare gli investimenti programmati soprattutto dopo che nei mesi scorsi alcune zone della regione sono state messe a dura prova, o da troppa o da poca acqua. Gli investimenti servono a garantire la manutenzione degli asset attuali, a migliorare la qualità di erogazione dell'acqua, a garantire lo sviluppo del territorio. Altrimenti come potremmo intervenire di nuovo in una situazione eccezionale come la rottura di parte dell'acquedotto di Livorno? Come potremmo far uscire Firenze dalla procedura di infrazione europea per la depurazione? Come potremmo tenere alta la potabilità idrica, o garantire sviluppo in Val di Nievole? Non possiamo pensare che l'acqua esca dal rubinetto per miracolo. Se non vogliamo che i cittadini vivano ulteriori disagi e le aziende non rischino impresa e macchinari c'è necessità di dar corso agli investimenti programmati».

Ait ha effettuato, zona per zona, una ricognizione individuando un elenco di interventi (e relativi investimenti) che possono migliorare la qualità delle acque reflue, rendere più sicura la potabilizzazione, estendere la rete fognaria, migliorare la qualità degli scarichi a mare.

Conferenza territoriale 1 - Lucca, Massa e Carrara

L'Oltreserchio lucchese non ha rete fognaria, così nell'attuale pianificazione sono previsti circa 34 milioni di euro per realizzarla. È un investimento prioritario, per la presenza nell'area di pozzi idropotabili che alimentano le utenze di Lucca, Pisa e Livorno e per evitare possibili sanzioni da parte della UE. I fossi Abate (tra Viareggio e Camaiore), Motrone (a Pietrasanta), Fiumetto (tra Pietrasanta e Forte dei Marmi) hanno creato vari problemi alla balneazione di parte delle spiagge della Versilia. Per evitare l'aggravarsi della situazione sono previsti interventi di depurazione delle acque di tali fossi e ulteriori interventi di realizzazione di fognature sono previste nei comuni di Viareggio, Camaiore e la stessa città di Lucca nell'Oltreserchio. Così pure sono necessari interventi sulla depurazione a Massa e di manutenzione straordinaria di gran parte della rete esistente nelle aree montane della Lunigiana.

Conferenza territoriale 2 - Pisa

C'è un accordo di programma che prevede un investimento di 204 milioni di euro (di cui 145 milioni disponibili a breve) per potenziare la depurazione industriale del comprensorio del cuoio, con il riutilizzo delle acque reflue e l'eliminazione dei prelievi idrici dalle falde, e per completare la depurazione civile del Circondario Empolese, della Valdera, della Valdelsa e della Val di Nievole.

Conferenza territoriale 3 - Firenze

Siamo a buon punto per la realizzazione dell'intero collettore fognario di Firenze. Entro gennaio 2014 saranno conclusi i lavori del primo lotto, da San Colombano all'Isolotto. Entro l'estate 2013 saranno affidati i lavori per il secondo lotto che dovranno concludersi a marzo 2015, portando così a termine il ciclo di depurazione delle acque reflue dell'area metropolitana fiorentina. Sempre in campo depurativo, assume particolare rilevanza la risistemazione dell'assetto fognario della città di Pistoia, mentre nel campo dell'approvvigionamento è in corso di completamento il collegamento dei Comuni del Chianti con l'acquedotto fiorentino (centrale dell'Anconella), allo scopo di risolvere un'annosa situazione di grave scarsità idrica, specie nei periodi estivi.

Conferenza territoriale 4 - Arezzo

Il progetto di adduzione, potabilizzazione e distribuzione dell'acqua proveniente dall'invaso di Montedoglio interessa i comuni di Chiusi, Montepulciano, Torrita di Siena, Sinalunga, Lucignano, Marciano della Chiana, Foiano della Chiana e Monte San Savino e prevede un prelievo dall'invaso per 29 milioni di mc di risorsa. L'obiettivo dell'intervento garantirà l'approvvigionamento idrico per i comuni della Valdichiana aretina e senese che finora, nel periodo estivo, si approvvigionano con l'integrazione da pozzi, laghetti superficiali di privati e autobotti. Il progetto è suddiviso in tre fasi, rispettivamente da 12 milioni circa per il 2012/2014, da 3 milioni e mezzo per il 2015/2017, da poco meno di 5 milioni per il 2018/2020, per un totale complessivo di 20 milioni e mezzo di euro.

Conferenza territoriale 5 - Livorno

Il sistema di approvvigionamento della città di Livorno è garantito da fonti esterne al territorio comunale: in particolare per circa 2/3 del fabbisogno da Filettole e Vecchiano (in provincia di Pisa), e da Sant'Alessio (in provincia di Lucca). A seguito delle forti precipitazioni atmosferiche di metà marzo, il sistema è stato compromesso dal blocco del telecontrollo e dalla contemporanea rottura del tubo adduttore in corrispondenza dell'attraversamento del canale dei Navicelli. L'intervento svolto da Asa a Livorno ha risolto l'emergenza ma ha evidenziato le criticità del sistema. Per evitare il ripetersi di una tale emergenza serve aumentare la capacità dei serbatoi di accumulo, l'interconnessione delle attuali adduttrici, il miglioramento della rete di distribuzione cittadina, il potenziamento del telecontrollo e dei sistemi di sicurezza, per un costo provvisorio di circa 50 milioni di euro. Inoltre, nella zona della Val di Cornia, c'è stato il problema di potabilità dell'acqua per quattordici comuni, superati con interventi di manutenzione straordinaria e nuovi potabilizzatori per un costo di circa 20 milioni di euro. Mentre è allo studio un'ipotesi di potenziamento del dissalatore previsto a Mola, nel Comune di Capoliveri, in sostituzione della condotta sottomarina di difficile gestione che collega l'Elba al continente.

Conferenza territoriale 6 - Grosseto e Siena

Parte del territorio senese è interessato dagli investimenti per migliorare l'invaso di Montedoglio, nella Val Tiberina. Per l'area grossetana, invece, i mutamenti climatici in corso hanno alternato periodi di lunga siccità a momenti alluvionali (come quello del novembre 2012 in provincia di Grosseto). Tutto ciò indica la necessità di forme alternative di approvvigionamento, in modo da superare insufficienze o discontinuità nell'erogazione di acqua. È in corso uno studio dell'Ait che cerca di trovare risorse regionali disponibili per la realizzazione di una serie di piccoli e medi invasi, l'interconnessione delle reti acquedottistiche per il trasferimento dell'acqua, la realizzazione di alcuni dissalatori sulla costa grossetana. «Tutta l'acqua è preziosa - ha aggiunto il direttore dell'Autorità idrica toscana - Non possiamo permetterci rischi sulla balneazione per le aree a forte vocazione turistica costiera, la presenza di arsenico nell'acqua potabile in Val di Cornia, il rischio scarsità idrica in Val di Chiana. L'Ait è pronta a fare la sua parte, attivando risorse e proprie competenze tecniche, per aiutare tutti i processi virtuosi che ogni conferenza territoriale vorrà attivare, per il bene delle comunità civiche toscane», ha concluso Mazzei.

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