[09/04/2013] News

Terremoto vicino alla centrale nucleare di Bushehr, ma l’Iran va avanti con il suo programma atomico

Al via una miniera di uranio, un impianto di produzione di ossido e un acceleratore industriale

Secondo il Goeological Survey Usa (Usgs),  in Iran c'è stato un grosso terremoto di magnitudo 6.3 nell'area della centrale nucleare di Bushehr. L'epicentro è stato localizzato a circa 89 km da Bandar Bushehr e a 92 km da Borazjan, con l'ipocentro a 10 km di profondità. La televisione di Stato iraniana dice che il sisma avrebbe causato morti e feriti, poi l'Usgs ha registrato una seconda scossa di magnitudo 5.4 nella stessa area. Secondo quanto scrive l'agenzia ufficiale Irana «Prime stime indicano che le città di Khormouj, Dayer a Kangan, situate nella provincia di Bushehr, sono state devastate dal terremoto». Inoltre «Gran parte di due villaggi rurali dove abitano tremila persone sono stati distrutti dal sisma. Si tratta dei centri di Shambè e di Sana, rispettivamente con un popolazione di quasi 1.750 e più di 1.250 persone». Il governatore generale della provincia di Bushehr, Fereydoun Hassanvand, ha detto che la centrale atomica non ha subito danni ed ha detto che «I media occidentali vogliono destabilizzare l'opinione pubblica iraniana con false informazioni circa la tenuta dell'impianto».

Che la centrale di Bushehr sia stata costruita (dallo Scià e dai tedeschi e poi completata dai russi e dagli Ayatollah) in un'area a forte rischio sismico e che l'avventura nucleare iraniana si stia dispiegando in uno dei Paesi che ha subito alcuni dei terremoti più distruttivi del mondo è cosa nota, eppure questo non fa recedere il governo della Repubblica iraniana dalla sua corsa verso il nucleare, presentato come una conquista del popolo iraniano.

Proprio oggi il presidente dell'Iran, Mahmoud Ahmadinejad,  parlando nella provincia centrale di Yazd in occasione della Giornata Nazionale della Tecnologia Nucleare, ha presentato «Tre nuovi successi nucleari del Paese». Press TV riferisce che «Ahmadinejad ha inaugurato l'impianto di produzione di ossido di uranio Shahid Rezaeinejad (uno degli scienziati nucleari che sarebbero stati assassinati dai sicari dei servizi segreti israeliani, ndr), le miniere di uranio in Saghand Ardakan nonché il primo acceleratore industriale di elettroni del paese nella città di Taft», aggiungendo che «L'uranio estratto dalle miniere di Saghand a Yazd sarà trattato e trasformato in ossido di uranio nell'impianto di Shahid (martire) Rezaeinejad, che ha la capacità di produrre 60 tonnellate di uranio annue».

Il presidente iraniano ha parlato in  videoconferenza alla cerimonia di inaugurazione ed ha sottolineato che «L'industria nucleare del Paese è in via di sviluppo e ogni giorno la nazione iraniana, è testimone di nuove conquiste in questo settore». Secondo l'Organizzazione dell'energia atomica dell'Iran, in questo giacimento scoperto negli anni 2000 ci sono 1,55 milioni di tonnellate di minerale uranifero con un tasso di uranio dello 0,05%.  

Si tratta di produrre yellowcake, un tipo di polvere di uranio concentrato che si ottiene da soluzioni di lisciviazione, in una fase intermedia della lavorazione di minerale di uranio. La radio internazionale iraniana Irib spiega che «Nel dicembre 2010, sotto la sorveglianza dell'Organizzazione internazionale per l'energia atomica (Iaea), la prima partita di yellowcake è stata trasferita dalle miniere di Gachin all'impianto di conversione dell'uranio di Isfahan (Ucf). L'Iran in quanto firmatario del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) e membro dell'Iaea, reclama il diritto di sviluppare e acquisire la tecnologia nucleare per scopi pacifici».

E' quanto gli iraniani hanno ribadito ai recenti colloqui  con il G5+1 (Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia, Usa e Germania) in Kazakistan, dove si sono registrati lievi progressi sul dossier nucleare iraniano. Ma Teheran sembra voler profittare dello spostamento di attenzione verso la Corea del Nord e la Siria per rilanciare in grande stile il suo programma atomico: l'agenzia Irna riportando quanto detto dall'ex capo della centrale nucleare di Bushehr, Naser Shariflu, e scrive oggi che «Esperti iraniani lavorano alla progettazione di un reattore nucleare che dovrà essere installato a Darkhoein, nel sud del Paese. Tutta l'attrezzatura necessaria alla costruzione di questa centrale, di una potenza di 360 MW, sarà fabbricata in Iran da specialisti locali». 

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