[09/04/2013] News toscana
L’elaborazione dei Piani di gestione della Direttiva alluvioni sono un’occasione concreta
«Se il Paese vuole ripartire, oggi più che mai risulta indispensabile un grande impegno di tutte le istituzioni, e anche dei cittadini, sulla prevenzione del dissesto idrogeologico - ha dichiarato il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani - La montagna, le aree rurali, minori e isolate vanno salvaguardate con una manutenzione ad hoc e con un serio piano di messa in sicurezza del territorio». A parte la terminologia che continua ad essere errata - di messa in sicurezza non si parla più nelle nuove normative, preferendo semmai più opportunamente mitigazione e convivenza con il rischio idraulico e idrogeologico - le parole di Giurlani, alla luce dei grossi disagi che la montagna toscana sta vivendo ormai da tempo, sono più che condivisibili.
Di fatto quello evocato da Giurlani è un presidio del territorio che dovrebbe essere realizzato a scala di bacino, con interventi anche nelle aree montane che nonostante siano tra le più boscate d'Italia non riescono ad esercitare effetti apprezzabili sulla riduzione e rallentamento dei deflussi, talvolta per il loro disordine causato da scarsa manutenzione.
L'occasione della elaborazione dei Piani di gestione della "Direttiva alluvioni", di cui per ora nessuno parla ma che avranno effetti sulla gestione dell'esistente (beni ambientali, culturali, edificato...) deve essere sfruttata anche nelle aree montane per operare in termini di sostenibilità.
«È tempo che il Paese dedichi maggiore attenzione ad attività manutentive per la salvaguardia e la difesa del nostro patrimonio ambientale- ha aggiunto Giurlani-. È necessaria una nuova politica di difesa del nostro patrimonio, che avrebbe anzitutto il pregio di garantire la salvaguardia e la tenuta complessiva in termini idrogeologico ed ambientale, ma anche di reperire risorse per un'economia locale che attraverso un'intelligente azione di manutenzione potrebbe essere sostenuta in questa fase di difficili congiunture economiche.
Il presidio e il recupero idrogeologico del territorio è diventato di estrema attualità. Che siano precipitazioni piovose, nevose oppure franose, il Paese tocca con mano cosa significano anni di assenza di manutenzione e di tutela. Gli interventi sui piccoli corsi d'acqua e sui territori dissestati costituiscono quella necessaria attività di manutenzione funzionale per consentire al paese di ridurre lo stato di emergenza del nostro patrimonio», ha concluso il presidente di Uncem.