[09/04/2013] News

«I pericoli dell'inquinamento dell’aria sono di una gravità inaspettata»

L’allarme dell’Organizzazione mondiale della sanità: 3,5 milioni di morti premature per l’inquinamento casalingo, 3,3 per quello esterno e 200.000 per l’ozono

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha sottolineato che «L'inquinamento dell'aria è molto più pericoloso per la salute di quel che si pensasse  prima» ed ha chiesto «L'adozione rapida di un piano di azione mondiale per combattere uno dei più gravi pericoli per la salute umana».

L'Oms ha lanciato questo nuovo avvertimento a Parigi, durante il meeting del working group della Climate and Clean Air Coalition (Ccac) - che fa parte del Programma Onu per l'ambiente (Unrep) -  una coalizione che riunisce i più importanti governi del mondo, Ong ambientaliste ed imprese, e che si definisce «Il primo sforzo globale per lottare contro gli inquinanti atmosferici di breve durata come il black carbon (o fuliggine), l'ozono troposferico, il metano ed alcuni idrofluorocarburi (Hfc)».

La Ccac vuole favorire «Una riduzione rapida degli inquinanti nocivi per proteggere la salute umana e l'ambiente e rallentare il ritmo del cambiamento climatico nel corso della prima metà del secolo», ma a quanto dicono gli eserti la strada per realizzare questi obiettivi sembra ancora molto lunga e più difficile del previsto.

Secondo i dati presentato dall'Oms «L'inquinamento dell'aria interna è diventato il primo fattore di rischio sanitario nell'Asia del sud ed il secondo nell'Africa dell'Est, centrale, nell'Africa subsahariana occidentale e nell'Asia del Sud Est». Si tratta quindi non solo dell'inquinamento da sviluppo accelerato che sta avvelenando la Cina con le emissioni di veicoli e fabbriche, ma anche  dell'inquinamento da miseria, derivante dall'utilizzo di combustibili fossili di pessima qualità e di legna per riscaldarsi e cucinare. Maria Neira, direttrice del dipartimento salute pubblica ed ambiente dell'Oms ha spiegato che «Le stime mostrano che 3,5 milioni di persone muoiono prematuramente ogni anno a causa dell'inquinamento dell'aria nelle abitazioni e 3,3 milioni per l'inquinamento dell'aria esterna». L'inquinamento da  ozono causerebbe altre 200 mila morti premature ogni anno.

Secondo la Ccap «I principali fattori di inquinamento all'origine del deterioramento della salute, delle perdite dei raccolti e dei cambiamenti climatici sono gli inquinanti a vita breve  (Short-Lived Climate Pollutant - Slcp). I Slcp provengono tanto dai motori diesel che dalle emissioni di stufe e cucine di cattiva qualità o dalla combustione del petrolio o del gas naturale o dalle emissioni dei rifiuti. numerose stufe emettono monossido di carbonio ed altri inquinanti che superano fino a 100 volte gli standard massimi raccomandati».

L'Unep sottolinea la necessità di avviare azioni urgenti «Per limitare in modo drastico il numero di decessi provocati dall'inquinamento dell'aria, soprattutto limitando le  emissioni di carbonio più pesanti»: una delle priorità della Ccap, che evidenzia come «Già ora degli sforzi siano messi in atto grazie a delle tecnologie moderne in grado di ridurre dal 10 al 50% le emissioni di inquinanti della produzione di mattoni e che dei progetti di distribuzione di cucine "pulite" sono stati attuati, come per esempio in Bangladesh».

 

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