[08/04/2013] News

Vegetazione e vincolo paesaggistico, quando si applica? Tanti alberi non sempre fanno un bosco

In caso di costruzione in un bosco sottoposto a vincolo paesistico e a vincolo forestale occorrono l'autorizzazione forestale e l'autorizzazione paesaggistica, e se l'intervento non è edilizio l'autorizzazione paesaggistica in sanatoria non è possibile: ma tutto ciò è valido proprio se si tratta di bosco, perché la mancanza del valore paesaggistico (presunto dall'art. 142, comma 1, lett. g), d.lgs. n. 42 del 2004) esclude che il terreno possa essere considerato tra quelli sottoposti a tutela paesaggistica ex lege.

È quanto ricorda il Consiglio di Stato - con sentenza 29 marzo 2013, n. 1851 che riforma la sentenza pronunciata in primo grado - in riferimento alla realizzazione di interventi di riqualificazione urbana nel quartiere di Bagnoli (Napoli) - dove era collocato l'impianto industriale dell'Ilva/Italsider, oggi dismesso - che ha comportato l'abbattimento di 268 piante nell'area. Il che ha portato il primo giudice a ritenere necessaria la previa autorizzazione paesaggistica per procedere al taglio degli alberi, non essendo - dato che non si tratta di intervento a carattere edilizio - possibile la domandata successiva di sanatoria.

Ma per affermare la violazione dell'obbligo di autorizzazione paesaggistica è necessario valutare se sussistono i presupposti per parlare di una tutela paesaggistica, o meglio, se siamo di fronte a un bosco. Per riconoscere - ai fini dell'art. 142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio - la presenza di un bosco occorre un terreno di una certa estensione, coperto con una certa densità da "vegetazione forestale arborea" e da arbusti, sottobosco ed erbe. Questa copertura, inoltre, deve costituire un sistema vivente complesso (non perciò caratterizzato da una monocoltura artificiale), di apparenza non artefatta. Deve inoltre essere tendenzialmente permanente: perciò non solo non destinato all'espianto o alla produzione agricola, ma anche, in virtù del dato naturale, mediamente presumibile come capace di autorigenerarsi perché dotato di risorse tali da consentirne il rinnovamento spontaneo.

Il bosco è infatti un complesso organismo vivente, nel quale le nuove risorse sono in grado di sostituire spontaneamente quelle in via di esaurimento. Non è quindi sufficiente la presenza di piante, quand'anche numerose, ma non strutturate fino a sviluppare un ecosistema in grado di autorigenerarsi. 

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