[08/04/2013] News

Sudafrica, misure estreme contro il bracconaggio: avvelenati i corni dei rinoceronti

I proprietari della Sabi Sand Game Reserve,  una riserva di caccia privata in Sud Africa,  hanno iniettato un veleno antiparassitario e un colorante indelebile rosa nei corni di più di 100 rinoceronti con l'intento di intossicare chi consumerà la polvere dei corni come afrodisiaco.

Mentre in Sudafrica la strage di rinoceronti non sembra smettere e nel 2012 sono stati uccisi 668 di questi possenti pachidermi per rifornire mercati asiatici, Andrew Parker, chief executive della Sabi Sand Wildtuin Association, un gruppo di proprietari privati di riserve, ha detto a The Guardian che la necessità di prendere questa drastica decisione si è resa necessaria perché «Nonostante tutti gli interventi da parte della polizia, la conta dei cadaveri  ha continuato a salire. Tutto quello che abbiamo provato non ha fatto un buon lavoro e per i bracconieri la caccia è diventata una cosa basso rischio e ad alto rapporto di ricompensa. Contaminando il corno, si elimina la ricompensa e il corno diventa un prodotto senza valore».

I rinoceronti vengono colpiti con dardi con il tranquillante, catturati, bendati e poi nel corno viene iniettata una miscela di antiparassitari che non è letale per l'uomo, ma Parker spiega che «Chi lo consuma starà molto male: nausea, mal di stomaco, diarrea. Non li ucciderà... Sarà molto visibile, quindi ci vorrebbe un consumatore molto stupido per ingerirlo». 

In Sudafrica, dove vive il 75% dei rinoceronti del mondo, il bracconaggio ha conosciuto un boom: tra il  1990 e il 2007 la media di rinoceronti abbattuti all'anno era di 13 esemplari, mentre solo quest'anno ne sono stati uccisi più di 200 e negli ultimi anni sono stati massacrati migliaia di rinoceronti da bande criminali sempre più organizzate e meglio armate che riforniscono i traffici illegali che finiscono nei retrobottega della medicina tradizionale asiatica.

Tornando ai corni avvelenati Parker sottolinea che i prodotti chimici utilizzati per contaminare le corna sono disponibili in ogni mercato e che «Lo scopo è quello di pubblicizzare il più possibile questa pratica di avvelenamento. Speriamo che queste misure serviranno a ridurre sia la domanda del prodotto e quindi i livelli di bracconaggio. Il colorante indelebile rosa è rilevabile con gli scanner aeroportuali, sia quando i corni di rinoceronte sono sani che quando sono ridotti in polvere. Se il bracconiere preleva il corno, vedrà subito che è contaminato. Stiamo dicendo ai bracconieri: "Non preoccupatevi di venire a Sabi Sand. State sprecando il  vostro  tempo».

Le reazioni all'iniziativa non sono unanimi. L'agenzia statale South Africa National Parks sostiene il programma ma è scettica sulla sua efficacia in tutti i parchi nazionali perché «La mancanza di risorse lo renderà praticamente impossibile». Anche Traffic, il network che monitore il commercio della fauna selvatica, evidenzia la bassa probabilità di successo nelle grandi aree dove i rinoceronti vagano liberamente, come il Kruger National Park. Inoltre, la riduzione del bracconaggio in piccole aree come la riserva privata di Sabi Sand potrebbe semplicemente far spostare i bracconieri, aumentando le uccisioni di rinoceronti altrove. Quest'anno nel solo Kruger National Park  sono stati uccisi 145 rinoceronti e si teme quindi che il bracconaggio possa aumentare in aree come questa, come un risultato dell'estensione del programma ad altre riserve private.

Tom Milliken, autore di un rapporto di Traffic sul consumo di corni di rinoceronte in Vietnam, fa notare che «Questi commercianti sono già perpetuando frodi a così tanti livelli da avere profitti eccezionali, quindi è difficile immaginare che saranno improvvisamente preoccupati di mettere in circolazione corna potenzialmente tossiche. La prospettiva della sofferenza umana scoraggia poco i criminali e questo è quello con cui abbiamo a che fare qui».

Ma fortunatamente ci sono anche buone notizie: la Phinda Private Game Reserve della provincia del KwaZulu-Natal ospita una fiorente popolazione di rinoceronti bianchi e neri ed ha deciso di aiutare il Botswana, che ha visto estinta dai bracconieri tutta la sua popolazione di rinoceronti a reintrodurli.  La andBeyond, la wildlife travel company che possiede la riserva, ha donato 6 animali al Botswana: si tratta della prima volta che una società privata fornisce rinoceronti ad uno Stato. A gennaio i 6 rinoceronti bianchi sono stati catturati e messi in quarantena. Entro la fine dell'anno  saranno rilasciati nel Delta dell'Okavango, dove saranno sotto stretta protezione dei militari.

Nella riserva di Phinda, dopo che è stato ucciso un rinoceronte, sono state respinte diverse incursioni di bracconieri grazie ad un'aggressiva strategia di protezione dei pachidermi e Les Carlisle,  responsabile per la conservazione di andBeyond, conclude: «Il trasferimento di rinoceronti in Botswana è l'occasione ideale per spostare le nostre uova da un solo paniere».

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