[05/04/2013] News

Ricerca scientifica europea, le donne sono ancora sottorappresentate

La promozione della parità fra i sessi rimane una delle priorità della Commissione per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser)

Secondo l'indagine She figures 2012, pubblicata oggi dalla Commissione europea, «Nonostante
la percentuale di ricercatrici in Europa sia in aumento, la loro presenza nelle discipline e carriere
scientifiche rimane ancora insufficiente. Le donne rappresentano soltanto il 33% dei ricercatori
europei, il 20% dei professori ordinari e il 15,5% dei direttori delle istituzioni nel settore
dell'istruzione superiore».

She figures 2012 è realizzato dalla Direzione generale per la
ricerca e l'innovazione della Commissione Ue e da Eurostat in collaborazione con i corrispondenti
statistici del gruppo di Helsinki "Donne e scienza" si tratta della la quarta pubblicazione di una serie
di indicatori essenziali per comprendere la situazione delle donne nella scienza e nella ricerca e la
Commissione sottolinea che «Nel corso del tempo l'elenco degli indicatori utilizzati per descrivere la
partecipazione delle donne a tutti i livelli e in tutte le discipline scientifiche si è evoluto considerando
l'istruzione superiore, il mercato del lavoro, comprendendo l'equilibrio lavoro/vita familiare; e questo
non solo nei 27 paesi dell'Ue, ma anche in Croazia, nell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, in
Islanda, Israele, Norvegia, Svizzera e Turchia».

L'indagine evidenzia che «Le donne
rappresentano circa il 40% dei ricercatori nel settore dell'istruzione superiore, il 40% nel settore
delle amministrazioni pubbliche e il 19% nelle imprese. Mentre in tutti i settori il loro numero ha
conosciuto una crescita più rapida rispetto ai loro colleghi maschi (un aumento del 5,1% all'anno per
le donne contro un aumento del 3,3% per gli uomini dal 2002 al 2009), le ricercatrici incontrano
ancora difficoltà nel raggiungere incarichi decisionali, con una media di una sola donna ogni due
uomini nei comitati scientifici e di gestione in tutta l'Ue».

Eppure nel  2010 la percentuale di
studentesse universitarie (55%) e laureate (59%) ha superato quella degli uomini, ma  She figures 
sottolinea che «Questi ultimi sono in numero superiore tra gli studenti di dottorato e i dottori di
ricerca (le donne sono, rispettivamente, il 49% e il 46%). Inoltre, nella scala della carriera
universitaria, le donne rappresentano il 44% dei ricercatori con un dottorato nei primi gradi della
carriera e soltanto il 20% dei ricercatori nei gradi più alti. L'insufficiente rappresentanza delle donne
è ancora più evidente in campi quali la scienza e l'ingegneria.»

Máire Geoghegan-Quinn,
commissaria europea per la ricerca, l'innovazione e la scienza, ha detto: «Nonostante alcuni
progressi negli ultimi anni, le donne nel campo della ricerca rimangono una minoranza, ed è come
se una barriera invisibile impedisse loro di raggiungere posizioni di alto livello. Questa situazione
costituisce una grave ingiustizia ed uno scandaloso spreco di talenti. La Commissione si concentra
sulla promozione della parità fra i generi nei nostri programmi di ricerca e si impegna per cambiare
una cultura istituzionale profondamente radicata».

La promozione della parità fra i sessi è
una delle principali priorità della Commissione per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca
(Ser). La Commissione ha chiesto agli Stati membri di «Eliminare gli ostacoli all'assunzione, al
mantenimento e all'avanzamento professionale delle ricercatrici» e si impegna inoltre «A rimediare
agli squilibri di genere nei ruoli decisionali».

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