[04/04/2013] News

Sicurezza marittima, l'Ue propone il rinnovo del finanziamento per l'Emsa

Proposto un budget di 160 milioni di euro per il 2014-2020

Era il 2006 quando l'Ue ha istituito un finanziamento pluriennale per l'azione dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima (Emsa) - formatasi a seguito dell'incidente marittimo della petroliera Erika - in materia di intervento contro l'inquinamento causato dalle navi per il periodo 2007-2013. Adesso l'Ue intende rinnovare il finanziamento pluriennale per il periodo 2014-2020 nel quadro delle nuove prospettive finanziarie.

Per questo propone un nuovo regolamento che stabilisce le modalità di applicazione relative al contributo finanziario dell'Unione al bilancio dell'Emsa per lo svolgimento dei compiti ad essa affidati in materia di interventi contro l'inquinamento causato dalle navi e dagli impianti per l'estrazione di idrocarburi e di gas. La dotazione finanziaria per l'esecuzione dei compiti messa a disposizione per il periodo dal primo gennaio 2014 al 31 dicembre 2020, ammonta a 160 500 000 euro espressi a prezzi correnti.

Si tratta di un contributo che viene assegnato all'Agenzia allo scopo di finanziare azioni nel settore degli interventi contro l'inquinamento come la raccolta, l'analisi e la diffusione di migliori pratiche, tecniche e innovazioni, il miglioramento degli  strumenti per il monitoraggio delle attività di svuotamento dei serbatoi delle navi e il monitoraggio delle piattaforme off-shore, o ancora come l'assistenza operativa e sostegno, su richiesta, come navi di pronto intervento antinquinamento. Non a caso i compiti principali dell'Agenzia - conformemente a quanto previsto dalle direttive sull'inquinamento delle navi -  sono proprio questi ossia l'assistenza operativa agli Stati membri, la cooperazione e coordinamento e l'informazioni.

Al fine di definire i requisiti per la messa a disposizione di assistenza operativa, come navi antinquinamento supplementari, l'Agenzia deve redigere periodicamente un elenco dei meccanismi antinquinamento pubblici e - dove esistono - privati e delle relative capacità di intervento nelle varie regioni dell'Unione. Un elenco redatto grazie alle informazioni trasmesse dagli Stati membri, e preso in considerazione dall'Agenzia prima di decidere in  merito alle attività antinquinamento nel quadro dei programmi di lavoro annuali.

Inoltre la Commissione europea - entro il 31 dicembre 2017 - deve trasmettere al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull'attuazione del regolamento, sulla base delle informazioni fornite dall'Agenzia: una relazione che espone i risultati dell'impiego del contributo dell'Unione per quanto riguarda gli impegni e le spese relativi al periodo compreso tra il primo gennaio 2014 e il 31 dicembre 2016.

È sulla base di tale relazione che la Commissione può, se opportuno, proporre emendamenti al regolamento, in particolare al fine di tener conto del progresso scientifico nel settore dell'intervento contro l'inquinamento marino.

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