[04/04/2013] News

Inquinamento e stress fanno star male i cinesi. Smog e siccità flagellano il Paese

Il presidente Xi pianta alberi e chiede di proteggere l’ambiente

Secondo un'inchiesta pubblicata addirittura dalla Qiushi (Ricerca della verità), la rivista ufficiale del Comitato centrale del Partito comunista cinese (Pcc), «Circa il 66,8% dei cinesi giovani e di età media si considerano in cattiva salute». Il giornale del Pcc, ripreso dall'agenzia ufficiale Xinhua, sottolinea che «Un po' più del 44% dei sondati ha dichiarato di sentirsi affaticato».

Il sondaggio di Qiushi ha interessato 1.012 persone con un'età tra i 15 e i 60 anni e solo il 21,1% ha detto di  «Si sono detti soddisfatti del loro stato di salute psichica e psicologica». Il sondaggio individua nello stress, nelle lunghe giornate di lavoro e nei disturbi del sonno le tre principali fonti di problemi per la salute dei cinesi e fa notare che «L'inchiesta non è molto ottimista quanto allo stato di salute della popolazione».

E' chiaro che la nuova leadership del Pcc e della Cina è sempre più preoccupata per le conseguenze dello sviluppo sfrenato degli anni scorsi che, sedimentata la frenesia consumistica e la corsa ad un benessere sempre più ineguale, si sta trasformando in disagio e in un ambiente urbano dove non è gradevole vivere.

L'amministrazione meteorologica della Cina ha reso noto che il marzo 2013 per Repubblica popolare è stato quello con lo smog più pesante degli ultimi 52 anni: «Il Paese ha conosciuto in media 3,3 giornate di smog in marzo, cioè 1,1 giorni in più della media durante lo stesso periodo negli anni normali». Il problema è che elle grandi metropoli cinesi lo smog venefico è diventato la norma.

I meteorologi cinesi attribuiscono questo record all'alta pressione che si è prolungata su gran parte del Paese, inoltre non ci sono stati venti forti in grado di disperdere lo smog.

Ma dall'inizio dell'anno lo smog si è esteso su una superficie della Cina 10 volte più grande che nel passato, avvolgendo praticamente tutte le province centrali ed orientali . Spesso l'aria inquinata persiste per oltre tre giorni di fila ed in alcune città come Pechino  lo smog ha resistito fino a 15 giorni senza interruzione.

L'inquinamento dell'aria ha ridotto la visibilità sulle strade, ha causato molti disturbi respiratori, colpito I bambini e gli anziani. E' difficile non essere stressati e godere di buona salute in una società competitiva fino alla ferocia che vive sotto una cappa di smog e che si avvelena con la sua stessa crescita.

Nelle campagne i problemi sono altri, ma ancora una volta legati ai cambiamenti ambientali. Il 2 aprile il le Comitato nazionale di controllo delle inondazioni e della lotta contro la siccità ha annunciato che la siccità ha devastato 7,3 milioni di ettari di terre coltivate nelle regioni centrali ed occidentali. La siccità ha provocato anche una carenza di acqua potabile per 6,61 milioni di persone e per  4,24 milioni di capi di bestiame.

Il governo cinese assicura di aver sbloccato sovvenzioni per le regioni sinistrate e di aver inviato personale e materiale «Per minimizzare gli effetti di queste condizioni meteorologiche estreme sull'industria agricola e la vita della popolazione. Più di 5,9 milioni di abitanti nelle regioni colpite dalla siccità hanno potuto benificiare di un accesso all'acqua potabile».

L'ambiente più che una priorità è ormai diventata un'urgenza politica per la nuova leadership comunista cinese e il 2 aprile è stato il nuovo presidente della Cina, Xi Jinping, a dare in prima persona l'esempio  partecipando ad un'iniziativa per piantare alberi ed ha insistito sull'importanza del rimboschimento per costruire una «Cina bella».

Insieme a Xi c'era tutto il gotha del Pcc: il primo ministro  Li Keqiang, Zhang Dejiang, Yu Zhengsheng, Liu Yunshan, Wang Qishan e Zhang Gaoli che hanno partecipato al rimboschimento di un sito lungo le rive di un fiume delquartiere di Fengtai. Naturalmente il presidente cinese era amorevolmente e rispettosamente assistito dai responsabili della municipalità di Pechino e dell'ufficio nazionale delle foreste ed al lavoro con lui e in posa per le foto) c'erano rappresentanti dei giovanissimi pionieri comunisti.

Xi ha chiesto a tutti di «Raddoppiare gli sforzi per proteggere le foreste e promuovere la campagna volontaria di messa a dimora degli alberi, al fine di creare un migliore ambiente ecologico per la realizzazione del "Sogno Cinese"». Poi il presidente ha esaltato «I progressi ottenuti da 30 anni», ma ha avvertito che «Il rimboschimento  resta un compito difficile perché le risorse forestali cinesi rimangono poco abbondanti e il sistema ecologico è ancora vulnerabile. Le foreste costituiscono il pilastro ed una risorsa importante del sistema ecologico terrestre. Esse permettono anche di proteggere l'ambiente per la sopravvivenza e lo sviluppo dell'umanità. E' difficile immaginare a cosa somiglierebbero la Terra e l'uomo senza le foreste». Xi ha concluso invitando a «Sensibilizzare l'insieme della società alla protezione dell'ecologia e dell'ambiente».

Probabilmente ci vorranno più di qualche albero e delle belle parole dette agli ingenui pionieri per trasformare sonni agitati degli stressati cittadini dell'impero di mezzo  nel "sogno cinese", ma lo sanno bene anche Xi e tutta la sua corte di mandarini comunisti.

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