[04/04/2013] News
Nelle aree urbane europee, oltre l’80% della popolazione è esposta a rischiosi livelli di inquinamento
In occasione dell'incontro dei ministri dell'Ambiente europei che si terrà a Dublino il prossimo 22 aprile, il gruppo di lavoro sulla qualità dell'Aria dell'Eeb (European Environmental Bureau, la Federazione delle organizzazioni ambientaliste europee) propone di mandare ai rispettivi ministri dell'Ambiente una lettera con le proposte ambientaliste. Nel gruppo di lavoro per l'Italia ci sono le associazioni Genitori antismog e Legambiente, unite contro l'inquinamento atmosferico a livello europeo e concentrate sul tema della revisione della direttiva sulla qualità dell'aria, un dibattito che si svolgerà durante il 2013 nel quale le associazioni si inseriscono proponendo tre azioni prioritarie da portare avanti.
Ecco il format della lettera che sarà inviata, lo stesso per tutti i Paesi:
Alla cortese attenzione del Ministro Corrado Clini
Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Via Cristoforo Colombo, 44
00147 Roma
Cc: Ministro Renato Balduzzi
Ministro della salute
Lungotevere Ripa, 1
00153, Roma
OGGETTO: Riunione dell' Informal Council of European Union's (EU) Environment Ministers su Qualità dell'aria e dell'ambiente urbano - Dublino, 22 aprile 2013
Egregio Ministro,
le presenti associazioni ambientaliste, comitati e gruppi di cittadini sensibili al problema dell'inquinamento atmosferico le scrivono in vista dell'imminente riunione del Consiglio dei Ministri dell'Ambiente della Comunità Europea che si terrà il prossimo 22 Aprile 2013, chiedendole di sostenere azioni per migliorare la qualità dell'aria in Europa e in Italia.
L'inquinamento atmosferico rappresenta ancora oggi uno dei problemi ambientali più rilevanti e riguarda non solo le aree urbane ma anche altre zone, a partire da quelle situate a ridosso di grandi complessi industriali o altre attività particolarmente inquinanti. Le città rimangono comunque le aree più critiche. Secondo il dossier Mal' aria di città 2013 di Legambiente, lo scorso anno 52 capoluoghi di provincia hanno superato il bonus di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo stabilito dalla legge per le polveri fini (PM10). Situazione particolarmente grave evidenziata anche dal Rapporto OECD nel marzo 2013, oltre il 50% delle città europee più inquinate si trova infatti nel nostro Paese, con le situazioni più critiche nella pianura padana. Infine è stata la stessa Comunità Europea a chiedere all'Italia misure risolutive per ridurre l'inquinamento atmosferico. Il 19 dicembre 2012 è arrivata la sentenza da parte della Corte di Giustizia Europea che ha accolto il ricorso presentato dalla Commissione europea per l'inadempienza dell'Italia "(...) avendo omesso di provvedere, per gli anni 2006 - 2007, affinché le concentrazioni di PM10 nell'aria ambiente non superassero, nelle 55 zone e agglomerati italiani considerati nella diffida della Commissione europea del 2 febbraio 2009, i valori limite fissati all'art.5, par. 1, della direttiva 1999/30CE ...(omissis)..., è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza di tale disposizione.".
L'urgenza e l'importanza di metter in campo azioni efficaci è dettata dalle conseguenze che una cattiva qualità dell'aria ha sui cittadini e sull'ambiente:
Gli interventi e le azioni volte a ridurre e contrastare l'inquinamento dell'aria sono richieste dalla grande maggioranza dei cittadini europei. Secondo il sondaggio Eurobarometro 2013, quasi l'80% degli intervistati ritiene necessarie ulteriori misure per affrontare il problema della qualità dell'aria in Europa. In particolare la percezione del 67% degli intervistati è che la qualità dell'aria negli ultimi dieci anni sia peggiorata. Sempre secondo l'indagine risulta che la popolazione italiana risulta essere la più preoccupata dall'impatto dell'inquinamento atmosferico, e per ben l'87% dei connazionali intervistati le autorità pubbliche non stanno facendo abbastanza per il miglioramento della qualità dell'aria nel nostro paese.
Occorre agire subito e i fondi UE 2014-2020 rappresentano un importante strumento per migliorare la qualità dell'aria attraverso azioni concrete ed efficaci (dalla mobilità urbana agli interventi per l'efficienza energetica degli edifici e per la riduzione delle emissioni industriali, fino a reti di monitoraggio efficienti sulle polveri sottili, sistemi di informazione sulla qualità dell'aria disponibili facilmente on line e campagne di informazione sui rischi per la salute rivolte alla popolazione).
Le tre azioni prioritarie su cui riteniamo necessario un suo intervento sono:
Queste tre priorità sono state condivise e proposte da oltre 60 associazioni ambientaliste europee e sono state inviate alla Commissione Europea il 4 marzo scorso.
Alla luce di quanto scritto è evidente che ogni ulteriore ritardo nelle politiche di riduzione dell'inquinamento atmosferico sia ingiustificato e inaccettabile. Per questo confidiamo nel suo impegno a supporto di tali azioni nel prossimo incontro del 22 aprile a Dublino e nei mesi a seguire, inviandole i più cordiali saluti.