[03/04/2013] News

La terzietą di ARPAT: agenzia tecnica e scientifica al di sopra delle parti

Scorrendo la rassegna stampa delle ultime settimane si trovano notizie di: Comitati di cittadini che affidano analisi ad istituti privati o universitari; partiti politici che invocano l'intervento di enti "assolutamente terzi"; aziende agricole che lamentano la"pretesa" dell'Agenzia di rispettare la legge imponendo "condizioni inaccettabili", ecc.. Come commenta queste notizie?

ARPAT è abituata ad essere giudicata sulla stampa regionale e locale, il nostro lavoro è citato e valutato direttamente o indirettamente in almeno una ventina di articoli ogni giorno. L'Agenzia è abituata alle critiche di cittadini, aziende, comitati, amministratori e politici ogni qual volta esprime giudizi non conformi ai loro "desiderata". In molti casi questa insoddisfazione si traduce in ricorsi legali, basti pensare che nel 2012 ne abbiamo avuti quasi due alla settimana con richieste di risarcimento danni in alcuni casi milionarie. Queste critiche sono figlie di una cultura che ha radici antiche, che fonda sulla sfiducia atavica in tutto quello che è pubblico, in altri paesi europei non è così.

Ma dai casi citati prima sembra che in molti contestino il ruolo "super partes" di ARPAT, hanno ragione?

No che non hanno ragione. La terzietà è nel dna stesso di ARPAT: deriva dal suo essere "agenzia tecnica". Ricordo che le Arpa sono nate a metà degli anni novanta a seguito di un referendum popolare, sulla spinta di un'opinione pubblica sempre più attenta alle problematiche ambientali. ARPAT è stata una delle prime agenzie nate in Italia, oltre 15 anni fa. Successivamente la legge regionale 30/2009, che riordina l'Agenzia, stabilisce che essa svolge le sue attività tecnicoscientifiche istituzionali a favore della Regione e degli Enti Locali nell'interesse della collettività. Questo significa che Regione ed enti locali si possono rivolgere ad ARPAT per avere un supporto tecnico-scientifico (con le modalità previste dalla stessa legge), non che l'Agenzia opera secondo l'interesse di questi enti. Nella recente vicenda del riconoscimento della qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria Giunta e Consiglio Regionali hanno dimostrato quanto tengano al buon funzionamento di Arpat ma nel rispetto dei ruoli di ciascuno. I nostri riferimenti sono le leggi ambientali  e le competenze tecnico-scientifiche dei nostri operatori,  ARPAT ha una struttura tecnica forte e la sua competenza è riconosciuta come tra le più importanti a livello nazionale.

Ma le leggi che fate applicare sono quelle giuste?

Il campo della normativa ambientale è abbastanza giovane, le prime leggi sono della metà degli anni ottanta, e non sono sempre consolidate, se non per quanto deriva dalle direttive europee. Certamente sono migliorabili, ma non è il nostro compito. Noi dobbiamo farle applicare, e lo facciamo ogni giorno, attraverso i nostri sopralluoghi, le nostre ispezioni. Nel 2012 ne abbiamo fatte oltre tremila proponendo oltre 600 fra sanzioni amministrative e notizie di reato. A questo proposito, le recenti prese di posizione di magistrati fiorentini, in seguito alla vicenda del riconoscimento della qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria dei nostri operatori, dimostrano che da parte della magistratura c'è un riconoscimento forte della nostra capacità tecnica in ambito ambientale e di come sia importante la nostra funzione di controllo ambientale.

Ma anche le tecniche, le metodiche che adottate sono affidabili? Avete personale competente?

Nella nostra Agenzia abbiamo chimici, fisici, ingegneri, biologi, geologi, agronomi, esperti in tutte le discipline che fanno riferimento all'ambiente. Le nostre attività di laboratorio, i nostri metodi di analisi sono accreditati secondo rigorose procedure di qualità verificate da enti di certificazione. Spesso e volentieri non è lo stesso per i laboratori terzi a cui si rivolgono comitati, associazioni ed enti che non si fidano di noi. Non temiamo confronti di alcun genere (non possiamo però effettuare per legge analisi a favore di privati - ndr).

Le certificazioni di qualità impegnano l'Agenzia a definire i ruoli operativi e di responsabilità a priori, con rigore, a tracciare tutti i processi, a registrare tutti i procedimenti ed a sottoporli ad ispezioni di un ente terzo. Anche per questo, siamo convinti che i risultati delle nostre elaborazioni, dei nostri studi, delle nostre analisi possono reggere il confronti tecnico e scientifico senza tema di essere smentite.

Qui sta il punto: noi mettiamo a disposizione di tutti dati e informazioni ambientali oggettive. Altri, le istituzioni, le associazioni, i partiti, i media, i cittadini possono esprimere le loro preferenze, le loro valutazioni soggettive, secondo il proprio punto di vista. Uno dei compiti più importanti dell'Agenzia è proprio questo, quello di organizzare e mettere a disposizione l'informazione ambientale disponibile. In questo campo stiamo facendo sforzi importanti improntati alla massima trasparenza, basta consultare l'Annuario dei dati ambientali 2012 o visitare il nostro sito Web, per verificarlo.

Ma quando si tratta di prendere decisioni controverse, come la realizzazione di una nuova pista aeroportuale o la realizzazione di impianti di smaltimento di rifiuti o di produzione energetica, come assicurate la vostra terzietà?

All'Agenzia non spettano compiti di pianificazione, né di scelta politica. Queste spettano ad altri. Noi possiamo dare il nostro contributo "in scienza e coscienza", fornendo dati e valutazioni tecniche solide e basate sulle nostre conoscenze ed esperienze. Può darsi che le nostre considerazioni non piacciano ora all'uno e domani all'altro. La nostra terzietà in definitiva è dimostrata proprio dalle critiche che riceviamo da punti di vista così contrapposti e diversi. D'altra parte, quando gli interessi di parte sono stati messi in secondo piano, penso all'emergenza Costa Concordia, il riconoscimento della nostra capacità tecnica di assicurare un corretto monitoraggio ambientale di una situazione critica, ci è stato riconosciuto in modo indiscutibile da autorità di livello, come la Protezione Civile nazionale.

Devo anche aggiungere che ARPAT ha un ruolo istituzionale sancito dalle leggi e per certe funzioni non è sostituibile. Questa è una responsabilità che ci impegna, ma deve anche indurre tutti ad un atteggiamento di rispetto: minare senza motivo la credibilità dell'Agenzia significa minare quella delle istituzioni nel suo complesso, è come avvelenare i pozzi del proprio paese: prima o poi se ne pagano conseguenze gravi.

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