[03/04/2013] News

Genesis, la mostra di Salgado sul nostro pianeta e i popoli tribali che lo custodiscono

Si inaugura l'11 aprile a Londra e il 15 maggio in Italia, al  museo dell'Ara Pacis di Roma, la nuova mostra "Genesis" del famoso fotografo Sebastião Salgado.  Genesis è un lavoro fotografico con una lunga storia, in linea co i precedenti progetti a lungo termine di Salgado, come la serie di reportage sul lavoro che ha dato vita alla "Mano dell'uomo" o quelli sugli spostamenti delle popolazioni che ha prodotto Migrations.

Gli organizzatori della mostra spiegano che «Questo nuovo progetto ha per tema il nostro pianeta, la natura, la sua grande bellezza e quel che ancora ne resta, a fianco delle numerose distruzioni causate dalle attività umane. Si tratta di tentare di fare il ritratto, di mostrare la bellezza e la grandezza di luoghi ancora non toccati, i paesaggi, la vita animale e, beninteso, le comunità umane che continuano a vivere secondo vecchissime culture e tradizioni. Si tratta di vedere, di meravigliarsi e di comprendere le necessità di preservare tutto questo e, infine, di ispirare l'azione per questa salvaguardia».

La serie di reportage, è iniziata nel 2004 e terminate nel 2012 e Salgado ha pubblicato i lavori riuniti in Genesis su giornali come La Repubblica,  Paris Match, Rolling Stone, La Vanguardia , Visão, The Guardian .

Survival International coglie l'occasione della mostra per richiamare l'attenzione sulla triste condizione di alcuni dei popoli tribali ritratti nelle immagini: «Tra le numerose fotografie esposte ci sono immagini delle tribù della Valle dell'Omo in Etiopia; dei Boscimani della Central Kalahari Game Reserve in Botswana; degli Coé incontattati del Brasile; delle tribù della Papua Occidentale e dei Nenet della Siberia: tutti questi popoli sono perseguitati dai governi, subiscono il furto delle loro terre e delle loro risorse, e la minaccia di epidemie devastanti».

Survivsal ricorda che «Le tribù della Valle dell'Omo sono sfrattate e reinsediate a forza dal governo, che sta affittando larghi appezzamenti della loro terra natale a società nazionali e straniere. Una volta ultimata, la gigantesca diga Gibe III interromperà il corso del fiume Omo da cui 200.000 indigeni dipendono per sopravvivere. I Boscimani del Botswana hanno appena intentato un altro caso giudiziario per vedere rispettato il loro diritto di vivere in pace sulla terra ancestrale - un diritto già riconosciuto dall'Alta Corte del paese nel 2006. Nonostante quella sentenza, il governo del Botswana continua a rendere la vita dei Boscimani impossibile impedendo la caccia di sussistenza e costringendoli a richiedere dei permessi per entrare a casa loro».

Salgado ha fotografato anche gli Zoé, una piccola tribù isolata che vive nella foresta pluviale dell'Amazzonia brasiliana e Survival sottolinea: «Anche se il loro territorio è relativamente libero da invasioni, la tribù è estremamente vulnerabile alle malattie portate dagli esterni che periodicamente sconfinano nella loro terra».

Invece i pastori di renne Nenet vivono nell'artico siberiano, un territorio remoto, caratterizzato dal permafrost, battuto dal vento e solcato da fiumi serpeggianti e arbusti nani. «Oggi, il loro stile di vita è gravemente minacciato dall'estrazione di petrolio e gas, e dai cambiamenti climatici. Le loro rotte di migrazione sono ostacolate dalle infrastrutture costruite per lo sfruttamento delle risorse e l'inquinamento - denuncia la tribù - minaccia la qualità dei pascoli».

Salgado si è spinto  fino nelle foreste dalla Papua Occidentale occupata dagli indonesiani, dove le tribù indigene subiscono una brutale repressione, Survival denuncia: «Si calcola che dagli anni '60 siano già stati assassinati dalle autorità indonesiane almeno 100.000 Papuasi».

Stephen Corry, direttore di Survival International, sottolinea che «Le fotografie di Salgado ritraggono i popoli tribali contemporanei celebrando l'immensa diversità del genere umano. Purtroppo, molte delle tribù a cui la mostra è dedicata stanno soffrendo gravi persecuzioni, al punto che la loro stessa esistenza è minacciata. Speriamo che questa mostra stimoli il pubblico a fare il passo successivo, ovvero a partecipare alle campagne in difesa dei loro diritti».

Per maggiori informazioni: http://www.amazonasimages.com/grands-travaux

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