[27/03/2013] News

Salute dei corsi d'acqua: se la Cina piange gli Usa non ridono

Disastrosa situazione delle acque costiere cinesi. Pił della metą dei fiumi Usa in cattive condizioni

In Cina i fiumi sono invasi da migliaia di carcasse di maiali e di anatre avvelenate, e il primo rapporto nazionale sull'stato dell'acqua del ministero cinese delle risorse idriche e dell'Ufficio di Stato delle statistiche conferma una situazione molto difficile.

Il rapporto è il risultato di un'indagine nazionale condotta nel 2011 e che riguarda i corsi d'acqua, i progetti di salvaguardia e conservazione, il consumo idrico, lo sviluppo e la gestione dei corsi d'acqua e a tutela delle falde idriche. Secondo il documento in Cina ci sono 45.203 corsi d'acqua che coprono almeno 50 km2, per una lunghezza totale di 1,51 milioni di km. Nel più popoloso e probabilmente inquinato Paese del mondo ci sono anche  2.865 laghi con una superficie oltre il km2 che si estendono su  78.000 km2.  I bacini artificiali sono  98.002, con una capienza di 932,31 miliardi di m3,  mentre le 46.758 centrali idroelettriche possono produrre 333 milioni di KW.

Ma queste enormi risorse sono così a rischio inquinamento e già così inquinate da aver compromesso la situazione delle acque costiere, definita grave dall'Ufficio nazionale degli affari oceanici, che in un rapporto pubblicato oggi dice: «La qualità  delle acque marittime del Paese si è deteriorata nel 2012» e che « L'anno scorso, circa 68.000 km2 di acque costiere erano classificate al peggior livello in termini di qualità delle acque marine, cioè  24.000 km2 in più del 2011. In tutto, 170.000 km2 di acque costiere non hanno raggiunto il miglior livello di qualità, un criterio corrispondente alle condizioni adatte alla pesca ed alle riserve m naturali marine. Nel  2012, circa 19.000 km2 di acque costiere sono state colpite dall'eutrofizzazione». E' chiaro che i fiumi inquinati dall'industria, dall'agricoltura e dagli allevamenti intensivi stanno uccidendo anche il mare cinese.

Ma anche nell'altra grande potenza mondiale, gli Usa, le cose per i fiumi non vanno certamente bene. L'Environmental protection agency (Epa) ha pubblicato i risultati della prima indagine globale (2008-2009 National Rivers and Stream Assessment) sulla salute di migliaia di chilometri di corsi d'acqua in tutto il paese, ed ha scoperto che il 55% è in cattive condizioni per la vita acquatica. Nancy Stoner, vice-amministratrice Epa dell'Office of water acting, sottolinea che «La salute di fiumi, laghi, baie ed acque costiere della nostra nazione dipende dalla vasta rete di corsi d'acqua fin da dove iniziano e questa nuova ricerca scientifica a dimostra che i torrenti e fiumi in America sono sotto una pressione significativa. Dobbiamo continuare a investire nella protezione e nel ripristino dei corsi d'acqua e dei fiumi della nostra nazione, in quanto sono le fonti vitali della nostra acqua potabile, sono ricchi di opportunità ricreative e svolgono un ruolo fondamentale per l'economia».

Il rapporto Epa raccoglie  dati scientifici sullo stato delle risorse idriche Usa e si avvale della collaborazione di ricercatori delle altre agenzie federali e statali e delle tribù indigene che hanno permesso di lavorare in circa 2.000 siti in tutto il paese. I ricercatori Epa e delle università Usa hanno poi analizzato i dati per determinare quanto e come nei fiumi e nei torrenti sia possibile la vita acquatica e quanto incidano fattori di stress e in che modo le condizioni dei corpi idrici siano cambiate e stiano cambiando.

Dallo studio è venuta fuori una situazione preoccupante:

Livelli eccessivi di azoto e fosforo: il 27% dei fiumi e torrenti Usa hanno livelli eccessivi di azoto e il 40% ha  alti livelli di fosforo. Troppo azoto e fosforo nell'acqua, noti nutrienti inquinanti, provocano aumenti significativi delle fioriture di alghe che danneggiano la qualità delle acque, le risorse alimentari e gli habitat, diminuisce l'ossigeno del quale hanno bisogno per sopravvivere i pesci e la vita acquatica. Negli ultimi decenni, l'inquinamento da nutrienti ha avuto un forte impatto su numerosi corsi d'acqua, fiumi, laghi, baie ed acque costiere, con conseguenti gravi problemi per la salute umana e sull'ambiente che si ripercuotono sull'economia. 

Fiumi e torrenti sono più a rischio a causa della diminuzione della copertura vegetale e del maggior disturbo antropico: si tratta di condizioni possono rendere più vulnerabili torrenti e fiumi alle inondazioni, all'erosione ed all'inquinamento. La vegetazione lungo fiumi e torrenti rallenta il flusso dell'acqua piovana in modo che non eroda le sponde, rimuove gli inquinanti trasportati dalla pioggia ed aiuta a mantenere la temperatura dell'acqua al giusto livello per favorire una vita acquatica in salute. Circa il 24% dei fiumi e dei corsi d'acqua monitorati sono stati classificati come poveri a causa della perdita di una buona copertura vegetale. 

Aumento dei livelli di batteri: alti livelli di batteri sono stati trovati nel 9% dei corsi d'acqua e dei fiumi Usa rendendoli così potenzialmente pericolosi per la balneazione e le altre attività ricreative. 

Aumento dei livelli di mercurio:  in più di 13.000 miglia di fiumi vivono pesci con livelli di mercurio che possono essere pericolosi per il consumo umano. Per la maggior parte delle persone, il rischio per la salute da mercurio mangiando pesce e frutti di mare non rappresenta un problema sanitario, ma alcuni pesci e crostacei contengono alti livelli di mercurio che possono danneggiare il feto o lo sviluppo del sistema nervoso di un bambino.  

L'Epa vuole utilizzare questi nuovi dati per informare il livello decisionale ed aiutarlo a rispondere alle esigenze critiche in tutto il Paese per i fiumi, torrenti, corsi d'acqua e altri corpi idrici. Il rapporto completo dovrebbe anche aiutare a sviluppare controlli migliori sui corsi d'acqua che superino i confini giurisdizionali e migliorino la capacità degli Stati e delle tribù statunitensi nella valutazione e nella gestione della qualità delle acque, «Per aiutarci a proteggere la nostra acqua, la vita acquatica, e la salute umana». 

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