[26/03/2013] News

I ragni vespa "paracadutisti" alla conquista dell'Europa

Pił resistenti al freddo: dal 1930 hanno ampliato il loro areale dalla costa del Mediterraneo alla Norvegia

I ricercatori del Max-Planck-Institut für Evolutionsbiologie  hanno tracciato la mappa dell'espansione delle popolazioni di ragno vespa (Argiope bruennichi) autoctoni europei dopo che sono entrati in contatto e si sono accoppiati con un colonia isolata nei pressi del Mar Nero e, secondo una ricerca che hanno pubblicato su Molecular Ecology, questo mix genetico ha determinato un rapido adeguamento delle nuove generazioni di ragni ai climi più freddi.

Un paio di giorni fa Bbc Nature diceva che i ragni vespa, così chiamati per il loro grande addome brillante a strisce, recentemente sono stati segnalati per la prima volta dal  Woodland Trust ad Usk, nel Galles meridionale, mentre le prime notizie ufficiali della presenza di diversi esemplari di questa specie di aracnide in Gran Bretagna risalgono agli anni '20 del secolo scorso.

Per capire qualcosa di più sulla storia evolutiva dell'Argiope bruennichi e sulla sua recente rapida espansione, Henrik Krehenwinkel del Max-Planck-Institut für Evolutionsbiologie ha analizzato il Dna di ragni catturati in tutto il loro attuale areale e di esemplari esposti nei musei. Questo puzzle genetico gli ha permesso di scoprire che dopo l'ultima glaciazione si era creata una divisione tra le popolazioni di ragni vespa: una parte cospicua occupava il bacino del Mediterraneo, mentre una colonia rimase isolata ad est, nell'Asia centrale.

Le popolazioni orientali si sono adattate a vivere in climi molto diversi che vanno dal sud tropicale del Giappone al freddo del sud-est della Siberia, mentre i ragni vespa mediterranei prosperavano nelle zone calde. Secondo la ricerca sarebbe stato l'aumento delle temperature registratosi nel XX secolo in Europa a far nuovamente entrare in contatto i ragni mediterranei con quelli asiatici ed in particolare con una popolazione che era rimasta isolata sulle coste del Mar Nero.

Secondo Krehenwinkel «Questo ha dato la possibilità di restaurare una variazione genetica nel giro di poche generazioni ed ha consentito un loro rapido adattamento. La nuova combinazione dei geni ha dato come risultato nuove caratteristiche fisiche che hanno contribuito a far sopravvivere i ragni in ambienti diversi».

Per verificare se davvero questi aracnidi più settentrionali si siano adattati e tollerino temperature più fredde rispetto ai ragni vespa delle popolazioni mediterranee, il ricercatore ha studiato le loro reazioni quando vengono trasferiti in un habitat diverso ed ha scoperto che i ragni meridionali non possono sopravvivere alle rigide temperature del nord, mentre quelli settentrionali patiscono le temperature calde del sud.

Krehenwinkel ha spiegato che la popolazione orientale si è adattata a temperature più fresche e questo ha consentito ai ragni europei che si sono accoppiati con i ragni del Mar Nero di assumere i geni che hanno permesso il loro boom demografico e la loro inarrestabile espansione verso nord, fino alle coste della Norvegia. Infatti, il risultato di questo incontro favorito dal global warming è stato una prole più resistente ed in grado di adeguarsi rapidamente e quindi di spostarsi molto più a nord rispetto ai suoi antenati.

Ma queste nuovi adattamenti al clima hanno portato mutamenti fisici e comportamentali: i ragni vespa che vivono nel nord Europa hanno dimensioni più piccole di quelli mediterranei e spariscono durante i mesi invernali. I ricercatori tedeschi attribuiscono entrambe queste caratteristiche ai cambiamenti stagionali, che non riguardano le specie meridionali. I ragni che hanno invaso il nord Europa "svernano", cioè i loro piccoli restano sotto terra nei mesi più freddi e riemergono in primavera. L'attività di questi ragni adattati al freddo si limita quindi ai mesi caldi e questo a sua volta limita la loro crescita prima della riproduzione autunnale e del riavvio del ciclo vitale.

Krehenwinkel descrive la prole di questi ragni "mutanti" come «Altamente dispersiva» e spiega che i ragni vespa «Possono coprire grandi distanze tramite un metodo noto come "ballooning": cavalcando la brezza su un paracadute speciale fatto di fili di seta impalpabile. Con la dispersione aerea, i piccoli ragni sono in grado di coprire distanze di diverse centinaia di chilometri. I membri di differenti lignaggi genetici possono quindi tracciare rapidamente il riscaldamento climatico, il che aumenta la probabilità di contatto».

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