[25/03/2013] News

La rapida evoluzione del superbecco dei falchi pellegrini e sacri

Gli scienziati dell'università di Cardiff, insieme a ricercatori cinesi, danesi, sauditi e degli Emirati Arabi Uniti, hanno sequenziato il genoma dei falchi pellegrini (Falco peregrinus) e dei falchi sacri (Falco cherrug) ed hanno scoperto che, rispetto ad altre specie, questi uccelli rapaci sono stati sottoposti ad una forte pressione evolutiva che li ha costretti ad adattarsi molto  rapidamente per poter sopravvivere alla competizione con altri predatori.

La cosa che ha sorpreso i ricercatori è la rapida evoluzione dei geni responsabili degli eccezionali becchi di questi rapaci. Il nome stesso dei falchi deriva dalla parola latina falcem, cioè a forma di falce e che si riferisce sia ai  loro becchi fortemente ricurvi che alle unghie ed alle ali falciformii.

Presentando la ricerca "Peregrine and saker falcon genome sequences provide insights into evolution of a predatory lifestyle" pubblicata su Nature Genetics, il principale autore, Mike Bruford, ha detto: «Siamo stati in grado di determinare che i geni specifici, regolatori dello sviluppo becco, hanno dovuto evolversi per resistere alla pressione dell'impatto la loro preda ad una velocità di fino a 300 chilometri l'ora. La forma del becco del falco ha dovuto evolversi per essere in grado di strappare la carne della sua preda».

E' la conferma della ben nota abilità della caccia in volo di questi falchi, sesso indicati come i più veloci animali del nostro pianeta per la velocità con la quale scendono in picchiata sulle oro prede.

Per ottenere le sequenze del genoma degli uccelli ricercatori dell'università gallese hanno lavorato con gli  esperti dell'Istituto di genomica di Pechino ed hanno le prove che rivelano una rapida storia evolutiva dei falchi rispetto a quella di altri uccelli dei quali è nota la sequenza del Dna: polli, tacchini e diamanti mandarini.

Con il sequenziamento del Dna gli scienziati britannici e cinesi sono stati in grado di identificare i geni responsabili del sofisticatissimo adattamento di queste macchine volanti er uccidere: crani durissimi e resistenti per permettere ai rapaci di sopravvivere alle collisioni ad alta velocità con le loro prede ed un sistema circolatorio e respiratorio eccezionale, in grado di far fronte alla pressione estrema che subiscono nelle loro vertiginose e velocissime picchiate.

Il processo genetico che ha trasformato semplici uccelli da preda in velocissimi killer dei cieli è stato molto rapido e i ricercatori pensano che questo sia dovuto alle intense pressioni competitive incontrate dagli uccelli da preda. «L'evoluzione sembra spingere la sequenza del genoma in una direzione insolita - ha detto Bruford a Bbc Nature - Se avessimo trovato questo nel solo falco pellegrino, sarebbe stato interessante, ma abbiamo anche sequenziato il falco acro e sii vede lo stesso modello, lasciandoci con la spiegazione più probabile che il responsabile sia il loro stile di vita predatorio».

Foto: Ph. Paolo Taranto, www.fotografianaturalistica.org

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