[22/03/2013] News toscana

Geotermia e territorio: da Pomarance, CoSviG e Provincia un accordo per potenziare la viabilità

Il sindaco Martignoni illustra a greenreport.it i contenuti del progetto

Il 20 marzo il Comune di Pomarance, la Provincia di Pisa e CoSviG hanno firmato un protocollo d'intesa per un progetto di area che prevede importanti interventi sulla viabilità dei territori della Val di Cecina, realizzati grazie alle risorse del Fondo geotermico.

L'accordo siglato, che prevede la realizzazione di interventi sulla viabilità per un importo stimato di circa 2 milioni di euro, costituisce il primo stralcio attuativo di un precedente protocollo d'intesa fra la Provincia di Pisa e i Comuni di Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Pomarance e la Comunità Montana dell'alta Valdicecina (ora Unione dei Comuni dell'Alta Val di Cecina), che prevedeva la programmazione e la gestione delle risorse economiche loro derivanti dal Fondo Geotermico a vantaggio dell'intera Val di Cecina, e in particolare delle aree geotermiche, con riferimento specifico alla viabilità e alle reti telematiche.

Già in quell'accordo si affidava a CoSviG il ruolo di coordinamento tra la Provincia e i Comuni, per predisporre un progetto di area da sottoporre alla preventiva approvazione delle parti e poi all'approvazione della Regione Toscana. Greenreport.it ne ha parlato con il sindaco di Pomarance, Loris Martignoni.

 

Ci spieghi in cosa consiste il progetto che sta alla base del protocollo d'intesa.

«E' un progetto di area che realizzeremo con le risorse del Fondo della Geotermia e che si basa su un obiettivo di rilancio socio-economico del territorio. Le risorse, pari a circa due milioni di euro (che saranno messe a disposizione, tramite CoSviG, tra il 2013 e il primo semestre del 2014), verranno utilizzate per interventi urgenti sulla viabilità, in particolare per risolvere alcuni gravi problemi di fenomeni franosi su due strade provinciali che rappresentano importanti assi viari per l'intero territorio della Valdicecina. Il Progetto è stato seguito da CoSviG che ha gestito tutta la parte amministrativa ed è il garante del trasferimento delle risorse economiche, mentre la Provincia di Pisa si occuperà di rendere operativa l'operazione, disponendo delle necessarie competenze in materia».

Quali sono le strade su cui si concentreranno i lavori?

«Una è la strada provinciale 239 che da Larderello arriva sino al mare passando per Monteverdi Marittimo; l'altra è la strada provinciale 27 che da Montecastelli Pisano va verso Siena. Su entrambe sono localizzati alcuni fenomeni franosi che definirei storici, dato che sono presenti da oltre vent'anni. Sulle stesse strade sono poi previsti anche interventi di entità minore. Si tratta di due collegamenti importanti a beneficio di tutta la Valdicecina e la loro risistemazione è fondamentale per ridurre una marginalità logistica derivante dalla posizione geografica decentrata e per favorire il rilancio socio economico di tutto il territorio geotermico. Questo è quanto abbiamo progettato nel primo lotto e se poi vi saranno delle economie  valuteremo congiuntamente la possibilità di integrare le opere programmate con altri interventi sulla viabilità».

Un progetto che risponde al requisito di un approccio di area vasta auspicato anche dalla regione Toscana, quindi?

«Non c'è dubbio. Ci siamo immedesimati in questo approccio e ci siamo posti l'obiettivo di superare la logica di frammentazione sull'uso delle risorse che derivano dal Fondo geotermico, un approccio di collaborazione che in questo progetto è stato ben interpretato. Abbiamo già in mente anche altri progetti che vanno in questa direzione e che riguardano ad esempio le condotte idriche».

Qual è stato il ruolo degli altri partner con cui è stato siglato il protocollo?

«CoSviG ha avuto un ruolo strategico come garante per gli accordi istituzionali e  per il trasferimento delle risorse. La provincia di Pisa avrà un ruolo nella progettazione definitiva degli interventi, nelle necessarie pratiche legate agli appalti e nel seguire le attività; è poi auspicabile che metta a disposizione le proprie risorse nella manutenzione delle opere che verranno fatte. Il Comune di Pomarance, invece,  si impegnerà a dare la necessaria priorità  nel calendarizzare le azioni di propria  competenza durante le fasi di approvazione del progetto e di realizzazione delle opere».

 

Il Fondo Geotermico dunque è un importante fonte di risorse per le aree geotermiche, ma l'approccio della popolazione nei confronti della geotermia non è sempre pacifico, almeno per quanto riguarda l'area dell'Amiata. Come si spiega questo diverso atteggiamento tra l'area tradizionale e quella amiatina?

«Francamente non me lo spiego, e in effetti c'è un atteggiamento diverso da parte delle popolazioni della nostra area, definita storica o tradizionale, e quelle dove lo sviluppo della geotermia è più recente, nonostante tutti gli studi che sono stati fatti attestino come non vi siano problematiche sanitarie particolari o in ogni caso diverse dai territori a noi vicini. Peraltro, nel nostro caso, abbiamo sperimentato la geotermia in un'area dove le manifestazioni geotermiche naturali erano presenti indipendentemente dal suo successivo uso per la produzione elettrica. Sicuramente ci sono state anche evoluzioni nella tecnologia, nei sistemi di abbattimento e nella rete di monitoraggio e c'è una maggiore attenzione da parte delle amministrazioni affinché si operi nella salvaguardia della salute della popolazione e dell'ambiente. Io inviterei ad avere maggiore fiducia nelle istituzioni e nei risultati scientifici che sono stati ottenuti grazie al loro interessamento e alle loro richieste.  E credo che l'Amiata, rallentando il processo di espansione della geotermia, abbia perso molte occasioni. Spero che riescano presto a recuperare terreno, perché senza dubbio si tratta di opportunità di sviluppo per i territori».

Quindi lei dice "non mettiamo in discussione se fare la geotermia, ma discutiamo di come farla"?

«Esattamente. Per noi la geotermia è un'opportunità, con ampie possibilità di sviluppo in molte aree: da quello termale a quello serricolo, dalla produzione di alimenti ai teleriscaldamenti, dallo sviluppo di filiere tecnologiche al turismo. Occorre tuttavia impegnarsi per ridurre ancora di più gli impatti ambientali, usando il meglio della tecnologia disponibile ad oggi, ma non è in discussione il suo valore aggiunto come risorsa importante per l'area, e tantomeno se utilizzarla o meno. Ad esempio si sta realizzando un impianto in grado di catturare la CO2 dalle emissioni dei gas incondensabili della centrale di Valle Secolo per utilizzarla nella filiera delle bevande gassate, e, contemporaneamente,  si sta lavorando per verificare la possibilità di realizzazione di impianti a ciclo binario in area; il Museo della Geotermia di Larderello registra ogni anno oltre 20.000 presenze per la maggior parte  studenti per i quali la conoscenza della geotermia è uno strumento importante di crescita e formazione. Per quanto riguarda il turismo, disponiamo di Abbiamo una piscina geotermica riscaldata grazie alle acque calde del sottosuolo, di alcuni parchi bellissimi, di un gran numero di agriturismi. Inoltre, le aziende che aderiscono alla Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile producono alimenti di alta qualità, legati alle tradizioni gastronomiche del territorio in maniera ecosostenibile, facendo ricorso nel ciclo aziendale proprio alle energie rinnovabili.

Anche il comune di Castelnuovo sta realizzando un progetto per la riattivazione di laghetti geotermici destinati alla balneazione, sempre al fine di attrarre turisti. Abbiamo l'opportunità di questa grande risorsa, di questa viviamo e con questa possiamo costruire il nostro sviluppo e migliorare la qualità della vita di chi abita questi luoghi. L'utilizzo della geotermia per il teleriscaldamento abitativo è un esempio di miglioramento della qualità della vita e del benessere per la popolazione».

Uno dei temi di cui si parla spesso è la necessità di costruire una filiera - almeno toscana - della geotermia

«E' vero, questa è un'altra grande sfida che abbiamo di fronte. Occorre riuscire a diversificare e ad ottimizzare le opportunità, e il Centro di Eccellenza per la Geotermia di Larderello, presentato da CoSviG, va visto in questa direzione. Il laboratorio si configura come un centro di competenza avanzato sui temi della geotermia e potrà avvalersi del contatto diretto con la risorsa geotermica. Si potranno fare sperimentazioni sui fluidi per minimizzarne gli impatti e contribuire all'innovazione e al trasferimento tecnologico. Così come il campo di esplorazione previsto a Pomarance per verificare le possibilità di utilizzo delle acque calde che vanno dallo sviluppo termale, al teleriscaldamento, alle serre e che potrà portare benefici per tutti. La filiera si potrà sviluppare, senza dubbio, ma dobbiamo essere capaci nel darle seguito, iniziando proprio  dall'area tradizionale».

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