[21/03/2013] News

Nord e Sud del mondo uniti per salvaguardare il bene acqua

La ventesima edizione della Giornata mondiale dell'acqua che sarà celebrata domani  22 marzo avrà come tema la cooperazione per le risorse idriche, in cui, auspicabilmente, Nord e Sud del mondo sono uniti per salvaguardare il bene acqua. Ad oggi, infatti, oltre un miliardo di persone non ha accesso all'acqua potabile e 30 mila ogni giorno muoiono per mancanza di acqua. A questi vanno aggiunti i 2,2 milioni di decessi causati delle malattie legate alla contaminazione dell'acqua e i 5 milioni, per la maggior parte bambini, che ogni anno muoiono a causa dell'insalubrità dell'acqua. Inoltre nel 2025, anno del "peak water", circa 1,8 miliardi di persone vivranno in aree sottoposte a forte stress idrico.

Ma questa criticità già da tempo evidente nel sud del mondo, sta diventando un problema anche per i paesi avanzati economicamente.  «I Paesi occidentali spesso sottovalutano l'importanza dell'acqua- ha dichiarato Giangi Milesi presidente Cesvi, Ong italiana presente in 26 Paesi in tutti i continenti con progetti di educazione ambientale e sviluppo sostenibile- Già nel 2008 gli italiani raggiungevano un consumo giornaliero di acqua pari a 215 litri a testa posizionando l'Italia al quinto posto tra i Paesi del Mondo importatori di acqua (va detto però che in campo domestico ci sono segnali di riduzione dei consumi ndr).

Resta il fatto che l'uso di acqua nei paesi occidentali è eccessivo  se consideriamo che in tutto il mondo, il 40% della popolazione (2,5 miliardi di individui), vive in condizioni igieniche impossibili a causa della carenza di acqua e l'84% deve procurarsi l'acqua da fonti idriche lontane dalla propria abitazione e dalla qualità scadente. «Solo nel 2012 il Cesvi ha dedicato il 24% delle risorse complessivamente investite in progetti legati all'acqua e alla sicurezza alimentare, costruendo pozzi, fonti idriche e promuovendo attività di educazione all'igiene in 11 Paesi tra Asia, Africa e America Latina» ha aggiunto Milesi. L'azione del Cesvi si è focalizzata in particolare sul ripristino delle strutture esistenti, sulla gestione e la manutenzione delle stesse e sulla sensibilizzazione della comunità locale. In Tajikistan, in particolare, l'Ong ha iniziato ad operare nel 2001 con progetti di educazione all'acqua gestendo in 13 anni di presenza sul campo più di 20 progetti, raggiungendo all'incirca 600.000 beneficiari. In Congo il Cesvi ha realizzato 21 pozzi, 14 sorgenti d'acqua e 72 latrine, sensibilizzando più di 9.000 adulti sulle buone pratiche in materia di acqua.

«Grazie all'intervento del Cesvi 8.500 persone hanno ottenuto l'accesso all'acqua potabile, 10.000 famiglie hanno potuto accedere a servizi igienici adeguati e 20.000 adulti sono stati sensibilizzati e resi consapevoli sulle buone prassi igieniche» ha concluso Milesi.  Questi interventi importantissimi devono però rappresentare un corollario ad un'azione estesa e convinta guidata da un'organizzazione intergovernativa come l'Onu, se vogliamo raggiungere l'obiettivo n.7 del Millennio: dimezzare la percentuale delle persone che non ha accesso all'acqua potabile e ai servizi igienici di base, entro il 2015. «L'acqua rappresenta la principale sfida sociale ed ambientale dei prossimi 20/25 anni- ha dichiarato Rosario Lembo, presidente del Comitato italiano per il Contratto Mondiale sull'acqua (Cicma)- e non si può puntare a rilanciare modelli di cooperazione fondati sul partenariato pubblico-privato e sulle tecnologie "green", proposte emerse anche dopo Rio+20 e che sembrano essere le sole soluzioni per un rilancio della cooperazione per l'acqua. Tali proposte, che dovevano risolvere il  problema dell'accesso all'acqua,  si sono dimostrate fallimentari».

Per il Contratto mondiale sull'Acqua, due sono le priorità che la comunità internazionale, le Reti dei Movimenti dell'acqua e le Ong di cooperazione,  devono assumere nel corso del 2013. «La prima è quella di rafforzare i processi di concretizzazione del diritto all'acqua nei diversi Paesi, sottraendola ai privati e riaffermando la responsabilità/dovere degli Stati a formulare strategie efficaci per garantire il diritto all'acqua ai cittadini.

La seconda è l'urgenza di sottrarre le politiche e il potere di controllo dell'acqua ai portatori di interesse e alle imprese multinazionali, che puntano a costruire le "borse dell'acqua"- ha aggiunto il presidente di Cicma- Dopo il riconoscimento della risorsa come diritto umano è necessario affidare la gestione delle politiche idriche ad una Autorità Mondiale dell'acqua, sotto l'egida delle Nazioni unite. Sarà Cospe portavoce del Comitato italiano per il Contratto mondiale sull'acqua a portare questa proposta nell'ambito del "Justice Water day" che si svolgerà a Tunisi il prossimo 25 marzo durante il prossimo Social Forum Mondiale».  In occasione della Giornata mondiale dell'acqua 2013, il Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull'acqua ha realizzato un dossier "Quale cooperazione per l'acqua come diritto umano, bene comune" che analizza i modelli di cooperazione che sono stati finora sostenuti dalle Nazioni Unite e dalla comunità internazionale, segnala i percorsi in questo ambito di alcune Ong associate al Cicma, ricostruisce le tappe  che hanno portato alla proclamazione dell'Anno Internazionale della cooperazione idrica (il dossier è disponibile e scaricabile dai siti di: www.contrattoacqua.it, www.manitese.it, www.cospe.org).  

Considerato che "il mondo è tutto attaccato" (vecchio slogan di Legambiente) la risoluzione dei problemi idrici passa anche dalla buone pratiche da adottare nel nord del Pianeta. Per questo Green Cross Italia, filiale dell'associazione ambientalista fondata da Mikhail Gorbaciov, ha lanciato la campagna "Salva la goccia", con la quale ha diffuso un decalogo per il risparmio idrico e un quiz, e ha organizzato un evento su Facebook, chiedendo a quanti aderiscono di farsi a loro volta promotori di altre azioni di sensibilizzazione. Tutti i partecipanti si sono impegnati a dare un contributo per salvaguardare l' "oro blu" del pianeta, mettendo in pratica un'azione risparmiosa: fare la doccia anziché il bagno, chiudere il rubinetto quando ci si insapona, a scuola dedicare una parte delle lezioni ai temi della razionalizzazione dei consumi idrici, coinvolgere le famiglie, gli amministratori locali, gli enti, i media perché adottino e promuovano comportamenti individuali consapevoli e politiche virtuose. Per partecipare basta pensare e mettere in pratica un'azione a tutela delle risorse idriche, postarla sul proprio profilo Facebook e/o su Twitter (utilizzando l'hashtag #salvalagoccia) e condividerla sulla pagina dell'evento "Salva la goccia". Un contatore online sul sito web www.immaginiperlaterra.it calcolerà quanti comportamenti sostenibili si riusciranno ad avere e permetterà di conoscere in tempo reale il contributo che ciascuno avrà dato per la salvaguardia delle risorse idriche.  All'iniziativa hanno già aderito più di 5.000 studenti, 33 scuole di tutta la penisola, comuni, e sono per ora 700 le adesioni all'evento su Facebook. 

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