[13/03/2013] News

Post-sisma in Abruzzo: dallo Stato arrivano risorse per le scuole danneggiate

«Quasi una scuola su due in Italia non ha il certificato di agibilitą, senza contare poi quelle scuole che ricadono anche in aree a rischio idrogeologico»

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha approvato l'aggiornamento dei fabbisogni e la riprogrammazione delle risorse assegnate con la delibera n. 47/2009 per il finanziamento degli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici danneggiati dal sisma del 2009 nella Regione Abruzzo.

L'aggiornamento riguarda in particolare il "terzo piano stralcio" deliberato nel 2011, per circa 164,8 milioni di euro, fermo restando il valore complessivo dell'assegnazione pari a 226,4 milioni di euro. «Esprimiamo soddisfazione per la decisione del Cipe di stanziare fondi per la messa in sicurezza di 200 edifici scolastici in Abruzzo danneggiati dal sisma del 2009 - ha affermato Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi - Il tema della sicurezza delle scuole è particolarmente caro al Consiglio nazionale dei geologi (Cng), che a varie riprese ha voluto portare all'attenzione degli italiani la situazione particolarmente delicata dei nostri edifici scolastici. E' necessario che a questa decisione ne seguano altre che portino risorse per la messa in sicurezza delle scuole in tutte le regioni d'Italia, perché sono ben 27.920 gli edifici scolastici che ricadono in aree ad elevato rischio sismico, di cui 4.856 in Sicilia , 4.608 in Campania, 3.130 in Calabria (tutte), 2.864 in Toscana, 2.521 nel Lazio».

Molte scuole italiane sono state costruite prima del 1974, anno in cui sono entrate in vigore le norme antisismiche e addirittura alcuni edifici sono stati costruiti prima del 1900- spiegano dal Cng. Molti edifici scolastici necessiterebbero di manutenzione urgente, con un Sud Italia ed Isole maggiori che hanno un patrimonio edilizio scolastico sostanzialmente vecchio. «Quasi una scuola su due in Italia non ha il certificato di agibilità. Per non parlare poi di quelle scuole che ricadono anche in aree a rischio idrogeologico» ha concluso Graziano. Non c'è dubbio che vi sia una rinnovata attenzione alla sicurezza degli edifici scolastici, almeno se ne parla, ma sarebbe importare finanziare interventi di prevenzione e non solo destinare risorse post evento. 

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