[11/03/2013] News toscana

Marina di Grosseto: dai ragazzi i semi della speranza per dare nuova vita alla pineta andata a fuoco

Gli alunni della quarta e quinta elementare e della prima media di Marina di Grosseto hanno messo a dimora quasi 500 pinoli

Un piccolo gesto di "riparazione" per ricreare un ecosistema distrutto dall'uomo. Gli alunni della quarta e quinta elementare e della prima media di Marina di Grosseto, insieme agli studenti dell'Istituto Agrario "Leopoldo II di Lorena" di Grosseto, hanno messo a dimora quasi 500 pinoli che sono stati raccolti direttamente dagli studenti nella parte di pineta non bruciata durante l'incendio dello scorso 18 agosto. L'iniziativa è stata a marchio Legambiente ,in collaborazione con Comune e Provincia di Grosseto.

«Questa iniziativa è importante proprio perché coinvolge gli studenti delle medie e elementari di Marina di Grosseto e dell'Istituto Agrario in un operazione di semina che vuole essere un segnale chiaro e concreto di ripristino della pineta devastata dal gravissimo incendio, la quale rappresenta un polmone verde da difendere - ha sottolineato  Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente - Le priorità sono rappresentate dalla messa in sicurezza di tutta l'area pinetata più vicina al centro abitato perché questa tragedia non accada ancora, e dalla conservazione della biodiversità di questo polmone verde della nostra terra che tutti ci invidiano».

Gli alunni, circa un centinaio, dopo una breve lezione sull'ecosistema pineta, hanno piantumato i pinoli da cui nasceranno nuove piante e che raggiungeranno la maturità tra 40- 50 anni. All'iniziativa a cui hanno partecipato tra gli altri il sindaco Emilio Bonifazi e l'assessore all'Agricoltura e Sviluppo rurale della provincia di Grosseto Enzo Rossi, rientra in un progetto che vede il coinvolgimento dei ragazzi durante tutto l'anno scolastico. Un modo per ripristinare un simbolo e un luogo che loro stessi vedranno crescere dal piccolo seme che hanno messo oggi alla pianta che vedranno tra qualche decina di anni, così da incentivare il rispetto e la tutela di un patrimonio di enorme valore per la comunità maremmana.

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