[11/03/2013] News toscana

La sveglia ambientale non è ancora suonata

Nei comuni dove si voterà come a Pisa   dopo i tanti silenzi elettorali i temi ambientali sembrano riprendere quota con assalti alla baionetta sulla cementificazione e così via. E a distinguersi -come annota Tanfucio- sono ‘volti nuovi' che conosciamo bene.

Ma io vorrei rifermi soprattutto  a dove non si vota ricordando tuttavia che la prossima campagna elettorale non dovrebbe in ogni caso impedire di dare anche alle vicende  pisane una impronta meramente cementizia. In troppe occasioni anche recentissime l'ambiente pisano sembra ridursi a vicende strettamente urbane che ignorano, tanto per fare un esempio spesso dimenticato anche quando si parla di piano strutturale- che noi siamo in un parco e che il nostro litorale è in un parco ete etc.

Ma usciamo dalle prossime elezioni. Che tra le cause del nostro non brillante risultato elettorale quelle ambientali abbiano giocato un ruolo rilevantissimo è chiaro o dovrebbe esserlo anche in Toscana.

Enrico Rossi lo ha riconosciuto in una sua recente intervista su L'Unità che pure non si spreca sull'argomento. Che l'allarme sia arrivato forte e chiaro in regione come negli enti locali e anche nelle sedi politiche con maggiore responsabilità di governo non direi. In queste settimane come Gruppo di San Rossore ho avuto modo di partecipare a diverse iniziative -l'ultima a Piombino sulla Val di Cornia con esperti nazionali-, e non ho registrato alcuna presenza del Pd; in Val di Cornia!. Eppure si discuteva dei parchi regionali toscani in attesa da anni di una nuova legge, del PIT, del piano energetico e di quello paesasitico. Avremo tra poco altri appuntamenti non solo in Toscana dove spero le cose vadano meglio. Non ci si può dare alla macchia e poi lamentarci per i risultati elettorali. Ho detto dell'Unità ma non va meglio sui nostri siti regionali e nazionali. Eppure il web è di gran moda.

Le nostre istituzioni -anche in Toscana- restano sorde a troppe esigenze di cambiamento a partire dalle politiche di programmazione regionale e di un nuovo governo del territorio che presuppone una rete e livelli di governo e di gestione né solo regionali né solo comunali né tanto meno solo urbanistici. E siccome anch'io non sono certo un volto nuovo mi si permetta di ricordare che nel  mio lungo percorso istituzionale dal comune alla provincia al parlamento e poi al parco di San Rossore una cosa mi ho imparato; che la latitanza non paga.

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