[07/03/2013] News

Parchi e riserve naturali: occorre una gestione adattativa per affrontare il cambiamento climatico

Cambiamenti climatici, agricoltura intensiva ed espansione urbana stanno esercitando sempre più pressioni sulle aree naturali e sulla biodiversità europea. Gli habitat sono in grado di sopportare solo una certa pressione, poi iniziano degradarsi e molte specie sono già in pericolo di estinzione. Per arrestare la perdita di biodiversità, con Rete Natura 2000 sono state create anche all'interno dei Parchi e delle riserve nazionali delle zone particolarmente protette e dei Siti di importanza comunitaria (Sic) dove vengono tutelate molte specie ma gli scienziati dicono che nei prossimi decenni il cambiamento climatico diventerà un ulteriore importante fattore che influirà sugli habitat e sulla loro qualità. Le agenzie di protezione della natura avranno quindi bisogno di nuovi strumenti per monitorare i cambiamenti e offrire nuove risposte flessibili ai continui sviluppi.

Il progetto "Adaptive management of climate-induced changes of habitat diversity in protected areas" (Habit-Change), che fa parte del programma Interreg IV B Central Europe, fin dall'acronimo non solo si riferisce ai cambiamenti attesi degli habitat causati dal cambiamento climatico, ma anche al necessario adeguamento delle nostre abitudini rispetto ai mutamenti che avverranno. I ricercatori che lavorano al progetto evidenziano che «Né gli habitat né gli effetti del clima rispettano i confini nazionali. La necessità di condurre ricerche comparative internazionali nel campo della conservazione della natura è stata più volte sottolineata da molti soggetti che si occupano di questi argomenti, come scienziati, governi statali, autorità delle aree protette e Ong. Soltanto una strategia che mostri una comprensione transnazionale può riuscire a fronteggiare le sfide che il clima presenta all'integrità dell'habitat. La cooperazione transnazionale permetterà il trasferimento di conoscenze e il reciproco scambio di esperienze riguardanti tipi specifici di minacce per gli habitat. Questo è il motivo per cui la cooperazione internazionale in tutti gli aspetti della gestione delle aree protette è fondamentale per incoraggiare, migliorare e proteggere il patrimonio naturale condiviso dell'Europa».

Habit-Change e capeggiato dal Leibniz-Institut für ökologische Raumentwicklung ( Lior - Istituto Leibniz per lo sviluppo ecologico urbano e regionale) di Dresda, e riguarda le aree protette dell'Europa centrale e orientale, con particolare attenzione a zone umide, foreste, praterie ed aree alpine e il Lior sottolinea che «I tipi di habitat di queste regioni e la oro composizione sembrano essere molto vulnerabili rispetto al cambiamento climatico. I principali obiettivi del progetto sono quelli di valutare, migliorare e adattare la gestione esistente e le strategie di conservazione nelle aree protette, per rispondere proattivamente alle influenze prevedibili del cambiamento climatico, in quanto minaccia per l'integrità e la diversità degli habitat».

I parchi naturali svolgono un ruolo fondamentale nella protezione della biodiversità europea e quindi dei sy ui servizi ecosistemici che forniscono benefici economici, ambientali, culturali e per la salute. «Il cambiamento climatico e le attività industriali stanno mettendo a dura prova gli habitat europei - spiegano i ricercatori di to Habit-Change - e questo significa che anche le aree specialmente protette devono affrontare crescenti pressioni ambientali. Queste zone hanno urgente bisogno di monitorare i cambiamenti, adattare le strategie di gestione e valutare risposte flessibili agli sviluppi futuri».

I siti protetti interessati dal progetto Habit-Change sono parchi nazionali, riserve della biosfera con tipi di habitat che sembrano essere molto vulnerabili al cambiamento climatico, «Presentano perciò un'opportunità perfetta per il progetto - dicono i ricercatori - Habitat Change monitorerà gli effetti del cambiamento climatico e dell'utilizzo della terra mediante l'Earth observing system (Eos).Sarà quindi in grado di creare modelli degli effetti del cambiamento climatico e di fornire un'analisi degli scenari e una valutazione dei potenziali rischi. Partendo da questi, il progetto fornirà linee guida e strumenti come gli Adapted Management Plans (Capm)».

Come risultato, Habitat Change fornirà informazioni, linee guida e strumenti per conservare e rafforzare la biodiversità sia delle specie che degli habitat, darà raccomandazioni e linee guida per la gestione dei parchi e delle riserve e svilupperà anche uno strumento di supporto alle decisioni basato sul web.

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