[05/03/2013] News

Cooperazione sostenibile. A Tunisi per un'Autorità Mondiale dell'acqua

La questione della distribuzione delle risorse idriche del pianeta è sempre più importante nell'ambito delle discussioni sull'ambiente e sulla costruzione di una nuova società.

L'acqua rappresenta oggi il perno della crisi sistemica del nostro modello di sviluppo, che è contemporaneamente crisi ambientale, economica, finanziaria, sociale, energetica, alimentare.

L'istituzione di un'Autorità Mondiale dell'acqua e il rilancio della campagna di cittadinanza europea "L'acqua è un diritto umano"saranno le proposte e i principali obiettivi delle associazioni e dei movimenti europei per l'acqua che si incontreranno al Social Forum Mondiale di Tunisi (26-30 marzo).

Due gli appuntamenti tematici organizzati dal CICMA- Comitato Italiano Contratto Mondiale sull'Acqua- e dalla rete Europea dell'acqua, guidata da Food and Water Watch International: "Right to water and sanitaion" e il "Water Justice day". A entrambi interverrà Fabio Laurenzi, presidente COSPE, a nome di CICMA.

Dopo diversi incontri è risultata chiara la volontà del Movimento di cercare di costituire un'Autorità Mondiale dell'acqua, sul modello del Committee on World Food Security della Fao, che coinvolga tutti i Paesi, sia a livello istituzionale che di società civile, che possa essere una voce autorevole sulle normative nazionali e internazionali, avere un ruolo fondamentale nel dettare l'indirizzo politico sulle questioni legate all'acqua e avere poteri sanzionatori.

Per fare questo, il Comitato Mondiale dell'acqua al Social Forum di Tunisi si impegnerà a presentare le proprie proposte, a fare rete con altri movimenti e associazioni interessati a rendere concreto il diritto all'acqua per tutti, e preparerà le iniziative per mobilitare la cittadinanza e contrastare gli orientamenti attuali dell'Ue e della Commissione Europea.

Risorse come l'acqua sono state concepite dalle multinazionali come strumenti per soddisfare le necessità del mercato finanziario. Così come il land-grabbing, anche il water-grabbing, cioè l'impossibilità, per le comunità locali, di partecipare alla gestione della rete idrica e delle risorse, colpisce le popolazioni del Sud e del Nord del mondo.

Per tali ragioni, l'acqua, definita bene comune già alla prima United Nations Water Conference di Mar del Plata, nel 1977, si trova adesso al centro di tutti i discorsi e le azioni per un modello di sviluppo alternativo.

Le sfide della gestione delle risorse idriche, per il riconoscimento all'acqua della dignità di diritto umano e della qualità di bene comune, richiedono risposte politiche globali, piani internazionali e nazionali e impegni concreti a livello locale.

La campagna di cittadinanza europea "L'acqua è un diritto umano",  lanciata durante il Forum Mondiale Alternativo dell'Acqua di Marsiglia (marzo 2012)  e  rafforzata all'incontro europeo di "Firenze 10+10" (novembre 2012) ha portato fino a oggi a un milione di firme a livello europeo. Ma per raggiungere il traguardo manca ancora il contributo di molti. Per questo la campagna verrà rilanciata il prossimo 22 marzo in occasione della Giornata Mondiale dell'acqua.

La speranza è quella di portare a compimento, attraverso la dichiarazione finale del Forum Sociale, un percorso di mobilitazione dei Movimenti dell'acqua a sostegno di una proposta-appello che consenta di formalizzare, nel lungo periodo, la costituzione dell'Autorità Mondiale dell'acqua e dei Beni Comuni nell'ambito delle Assemblea delle Nazioni Unite.

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