[28/02/2013] News

Smart grid e tecnologie di stoccaggio dell'energia, ancora non ci siamo

Nel 2012 13,9 miliardi di dollari investiti nelle reti intelligenti. Ma l’Europa resta indietro

Il Worldwatch Institute ha pubblicato su Vital Signs il rapporto "Smart Grid and Energy Storage Installations Rising" nel quale evidenzia che in tutto il mondo, gli investitori pubblici e privati stanno facendo uno sforzo per aggiornare le infrastrutture energetiche obsolete, infatti nel 2012, spinto dalla crescente quota di energia rinnovabile nel mix della produzione di energia elettrica e dalla necessità di adeguare le infrastrutture di rete obsolete. L'investimento globale nelle tecnologie smart grid ha visto un aumento del 7%, per un totale di 13,9 miliardi dollari, in tutto il mondo. Insieme agli investimenti diretti, in numerosi Paesi di tutto il mondo si stanno facendo progressi sulle politiche e le normative smart grid  e realizzando piani di sviluppo, e le strutture per supportare i futuri adeguamenti delle infrastrutture di rete. 

Il rapporto spiega che le smart grids, «Comunemente definite come una rete elettrica che utilizza informazioni digitali e tecnologie di comunicazione per migliorare l'efficienza e l'affidabilità del trasporto di energia elettrica, consistono in diverse tecnologie che svolgono molteplici funzioni. Queste reti modernizzate stanno diventando sempre più importanti, sia per l'età delle attuali infrastrutture di rete sia per il fatto che in alcune regioni si è iniziato a collegare alla rete elettrica la produzione  più variabile da fonti energetiche rinnovabili».

Gli Usa restano ancora leader mondiale delle smart grids nonostante una diminuzione del 19% degli investimenti a partire  2011, nel 2012 hanno speso 4,3 miliardi di dollari. Il governo federale statunitense ha finanziato lo sviluppo di smart grid e sostenuto progetti di distribuzione in tutto il Paese ed a questo si d sono aggiunti gli interventi di molte  utilities  energetiche che hanno adeguato le infrastrutture di rete. Dall'inizio del 2012  gli  sforzi degli Usa per sviluppare smart grid ha dato come risultato l'installazione di 37 milioni di contatori intelligenti che coprono un terzo delle famiglie americane, ma il Worldwatch Institute avverte che «Occorre un impegno costante da parte delle utilities per implementare soluzioni smart grid, così come  saranno sempre più importante negli iniziative di finanziamento federali emanate nell'ambito del American Recovery and Reinvestment Act del 2009, che sta per scadere».  

Invece la Cina, con una spesa di 3,2 miliardi di dollari, ha conosciuto un altro anno di crescita delle smat grid che fa parte della gigantesca revisione ed inefficiente rete di distribuzione energetica. Anche in questo settore la Cina traina la crescita: gli investimenti della Repubblica Popolare nelle tecnologie smart grid rappresentano il 57% di quelli dell'intera Asia, un continente già molto attivo nello sviluppo di smart grid e che nel 2012 ha rappresentato circa il 40%  degli investimenti globali, con il Giappone e la Corea del Sud fortemente concentrati su piani di sviluppo ed impianti.

L'Unione europea ha fatto minori investimenti finanziari (1,4 miliardi di dollari nel 2012, erano 1,1 nel 2011) rispetto ad Usa ed Asia, ma negli ultimi anni stabilito una migliore regolamentazione sul risparmio energetico ed ha una più diffusa strumentazione per i  consumi, inoltre sta finanziando programmi di ricerca e di sviluppo centrati proprio sulle tecnologie smart grid. Il rapporto sottolinea che «L'Electricity Directive 2009/752/EC   impone che entro il 2020 gli Stati membri dell'Ue installino contatori intelligenti nell'80% delle famiglie nelle quali le analisi costi-benefici per gli impianti è positivo. Attualmente in Europa i progressi smart grid variano a seconda dei singoli Paesi, con penetrazioni elevate di contatori intelligenti in alcuni e la pianificazione di smart meter rollouts nazionali in altri».

Gli investimenti dell'America Latina nella smart grid technology restano relativamente bassi: 400 milioni di dollari nel 2012, ma oltre agli investimenti diversi Paesi hanno formalmente sviluppato piani e quadri regolamentari per le smart grids.

L'altro problema affrontato dal rapporto del Worldwatch Institute è quello dello stoccaggio di energia necessario ad una rete elettrica moderna, ma che non può anche agire come alternativa al completamento delle infrastrutture smart grid. Nel 2012 il numero di progetti di stoccaggio dell'energia in tutto il mondo è aumentato del 19%. Il "Pumped hydropower" domina ancora a livello globale come infrastruttura di stoccaggio di energia: il 98% dell'energia stoccata nel mondo. Tuttavia, fatto che il "Pumped hydropower"  sia legato a luoghi ben precisi dove sorgono le centrali idroelettriche e il riconoscimento della crescente necessità di connessione alla rete dell'accumulo di energia stanno facendo crescere l'importanza di  m tecnologie emergenti, come le "advanced batteries".

Comunque,  "Smart Grid and Energy Storage Installations Rising"  conclude che smart grid networks e tecnologie di stoccaggio dell'energia stanno guadagnando terreno nei piani di sviluppo del settore energetico su vasta scala attuali o in programma per il prossimo futuro: «I prossimi anni potranno vedere l'adozione di numerosi progetti smart grid a livello nazionale e progressi nei mercati di stoccaggio dell'energia». 

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