[28/02/2013] News

Dopo lo tsunami elettorale e la sconfitta della sinistra "radicale". Che fare? Come muoversi?

E ora cosa dobbiamo fare? Come dobbiamo muoverci? La domanda ci tocca tutti.

Una cosa è chiara: dobbiamo cercare insieme. Non possiamo attendere che qualcuno ci dica quello che dobbiamo fare. Primo perché nessuno lo sa. Secondo perché se c'è qualcuno che pretende di saperlo è un imbroglione.

Dobbiamo cercare insieme. Non da soli. Da soli, cioè da "isolati", non si risolvono i problemi. L'individualismo ha già fatto troppi danni.

"Cercare insieme" vuol dire accrescere la nostra capacità di ascoltare, dialogare, confrontarci, scambiare, condividere.

Che ci piaccia o meno, il mondo sta cambiando profondamente e, dopo le ultime elezioni, il cambiamento è cominciato anche in Italia. La crisi della politica, sommata alla crisi economica (e a tutte le altre crisi: etica, morale, sociale, ambientale,...) si è trasformata in una spaventosa crisi di fiducia e di rappresentanza. E oggi anche le oligarchie politiche tremano. Non c'è qualcuno che non sia costretto a ripensare sé stesso, il proprio progetto, il proprio percorso.

Come ne usciamo? E soprattutto, cosa possiamo fare noi per uscire da questa situazione drammatica? Cosa dobbiamo fare per scongiurare i pericoli che incombono? Come possiamo indirizzare il cambiamento e far ripartire il futuro?

Le idee e le proposte non mancano. Quello che manca è un luogo sinceramente e costantemente aperto dove sia possibile intrecciare le idee, le competenze e soprattutto i percorsi di ciascuno. Oltre gli steccati, le appartenenze, gli obiettivi settoriali.

Abbiamo bisogno di cambiare e d'inventare una nuova politica. Non vedo alternative. Come? Cerchiamo di rispondere insieme. L'errore più grande che possiamo fare è non provarci.

Riflettiamo e parliamoci.

*Ex coordinatore nazionale della Tavola della Pace, capolista di Rivoluzione Civile per Umbria e Toscana

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